I
Temic sono una nuova band prog-metal, ma che al suo interno ha tante facce conosciute: c'è
Diego Tejeida, ex tastierista degli Haken; c'è anche
Eric Gillette, chitarrista straordinario già nella Neal Morse Band. Fu proprio il progetto "Shattered Fortress" di Mike Portnoy, dove i due suonarono insieme, a gettare il seme di quello che sarebbe diventata questa band, che annovera anche
Fredrik Klemp (Maraton, 22) alla voce e
Simen Sandnes (Shining, Arkentype) dietro le pelli.
Da un combo così variegato e tecnicamente preparato, com'era da aspettarsi, non poteva che venir fuori un album complicato, affascinante, accattivante, contorto. "
Terror Management Theory" presenta infatti un prog-metal molto moderno, figlio più di Haken e Periphery, con qualche spruzzata di Porcupine Tree, che dei Dream Theater; qui le melodie sono più 'oblique', l'uso dell'elettronica è ben presente anche se dosato con intelligenza, e le chitarre pestano anche sulle 7 o 8 corde. Ciò nonostante, l'album riesce a non perdere un grammo della sua quota melodica, con praticamente nessun calo di tensione fino alla fine, e con un sound riconoscibile e prodotto splendidamente.
Non sono quasi mai propenso alle citazioni dei singoli pezzi, ma se ve ne dovessi suggerire uno, che racchiuda un po' l'essenza dei Temic, vi chiederei di ascoltare "
Count Your Losses", davvero la perfetta sintesi del sound della band.
Insomma, album di debutto promosso alla grande, e adesso speriamo solo che non sia un fuoco di paglia, perché i Temic, come si dice dalle mie parti, 'ne hanno'!
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