I greci
Sad sono in giro da oltre vent'anni e
"Black Metal Craft" è il loro ottavo album di lunga durata.
Una carriera, quella dei nostri, ormai lunga e ricca di realizzazioni sempre all'insegna del più incontaminato dei black metal, genere che, anche sulla nuova uscita, viene omaggiato con passione, competenza e nera attitudine all'interno di otto composizioni devote agli anni '90 ed al signore degli abissi.
I
Sad, nonostante il loro paese di provenienza, non hanno niente del classico hellenic black metal e si rivolgono, invece, alla Norvegia dei "bei tempi" grazie al loro riffing asciutto ed in costante tremolo picking, alla loro sezione ritmica sempre precisa e terremotante, ed alla creazione di una generale atmosfera sulfurea e gelida che non può non rimandare a gente come Gorgoroth, Carpathian Forest (per accenni black'n'roll) ed allegra compagnia.
Tutto questo non vuol dire che i
Sad siano dei semplici emulatori: il loro suono, infatti, è personale, soprattutto in fase "melodica" (qui un orecchio attento potrà scorgere la provenienza mediterranea del duo), ben registrato, ed arricchito da una vena
epica che lo rende affascinante nel suo essere guerresco e fiero in ogni inflessione, soprattutto quando il gruppo si lancia in bellissimi stacchi atmosferici, senza alcun uso di tastiere, che ti fanno venire voglia di impugnare le spade e levarle al cielo, fomentati ed orgogliosi.
"Black Metal Craft", sin dal titolo, è, quindi, un lavoro che non nasconde la sua essenza ed i
Sad, nonostante il tempo che trascorre, restano sempre un gruppo che sa cosa voglia dire suonare black metal poichè non si perdono in inutili fronzoli ma, al contrario, vanno diretti al punto, con canzoni "perfette" nella loro vena misantropica ed oscure come solo chi vive davvero il genere può riuscire a comporre.
Per quanto mi riguarda, un gruppo da culto.
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