Dopo diversi anni di assenza dal loro ultimo lavoro "Dritto al Cuore" del 2015, tornano sulle scene i senesi Psychos con diverse novità, tra le quali la principale è rappresentata indubbiamente dal totale cambio di lingua, dato che i ben sedici brani proposti nel nuovo album "Look Into Your Soul" sono totalmente cantati in inglese, e secondariamente dal fatto che ormai il buon Andy Romi è rimasto l'anima ed il cuore della band, dato che a parte tre pezzi in cui la batteria è affidata a Luca Di Stefano, tra i fondatori della band nel 2010, fa ormai tutto lui, dalla chitarra, voce, basso, batteria...tutto!

E c'è da dire che gli riesce bene.
Ammetto che di fronte ai succitati sedici brani per oltre un'ora di musica ero un po' spaventato dall'ascolto di "Look Into Your Soul", invece mi sono trovato di fronte ad un hard/heavy metal davvero trascinante, in cui la forma canzone e la melodia hanno ancora un'enorme preponderanza e le linee vocali, assieme alla ricerca del giusto refrain, dimostrano un gusto realmente semplice ma efficace.

Ovviamente, vista la mole del materiale, ce n'è per tutti i gusti: dai brani più squisitamente sleazy a quelli più smaccatamente cromati, da rasoiate puramente metal ad atmosfere polverose a stelle e strisce, canzoni in cui la chitarra è predominante ed altre in cui c'è un tappeto di synth a dare ulteriore morbidezza, il tutto sempre completamente ammantato da un sapore retrò, vintage, per il quale veniamo letteralmente catapultati negli anni '80 (davvero riuscita "Open Your Eyes" in questa ottica!) anche a causa della produzione, probabilmente ottenuta presso i loro Psychotic Studio situati in quel di Sovicille: premesso che - come tutti sanno - detesto le produzioni ipercompresse e tutte uguali che ci vengono propinate oggigiorno e che dopo un paio di ascolti già ero entrato nel pieno mood degli Psychos, forse un maggiore equilibrio nel mix ed un sound di batteria più attuale - nonchè un batterista totalmente dedicato - gioverebbe alla diffusione odierna.



C'è anche un bel ventaglio di emozioni lungo l'ascolto del disco, dai brani più energici e scanzonati come la opener "Alone the Night" (impossibile resistere al riff, bisogna subito scapocciare!) o la divertente "Not Another Christmas Song", a quelli più soffusi e malinconici come "Down to Earth" e persino oscuri e negativi come la cupa "My Darkest Hour" che alla fine si rivela una delle migliori del lotto.

Non manca una cover, ovvero "Limelight" dei Rush, un ripescaggio dal passato della band in cui la vecchia "Ancora per Te" diventa "Only for You" e la presenza come ospite nel brano "Run Away" di Silvia Agnoloni, un nome a dir poco noto per chiunque abbia a cuore le sorti del metal underground tricolore.

Davvero un lavoro piacevole che ci ha stupito positivamente per la qualità dei brani proposti: limandone un po' la quantità e di conseguenza una naturale ripetitività di fondo dei riff e con una lineup stabile ed adeguata la musica degli Psychos potrebbe davvero fare pieno centro.