I
Metal Life Crisis (monicker, a dir poco, bizzarro) provengono dal New Jersey e sono una band, attiva dal 2015, composta da
Shawn Kaiser (chitarra),
Gerald Franklin (chitarra, voce),
Mark Yard (basso), a cui, si è recentemente aggiunto
Rich Dinnerman (batteria).
Theatre Of Fire, secondo album degli americani, uscito per la
Sliptrick Records, è caratterizzato da un heavy metal molto tagliente (con qualche spruzzata thrash), che tuttavia, non disdegna affatto divagazioni progressive e aperture melodiche, anche se, queste ultime, non sono mai particolarmente ariose, ma hanno piuttosto un’aura spigolosa e abrasiva.
L’approccio compositivo dei Nostri, ricorda vagamente quello dei connazionali
Veritas tuttavia, nel complesso, i
Metal Life Crisis dimostrano di non avere la medesima abilità di scrittura, rivelandosi piuttosto ripetitivi e sprovvisti di soluzioni che possano rompere la linearità del disco; oppure, andando più indietro nel tempo, in determinate tracce, come nella opener
When It Returns, nella title-track, o ancora, nella successiva
The Beast, la band americana sembra richiamare il sound affilato, ma anche estremamente melodico, del vocalist brasiliano
Tribuzy nel suo (unico) disco d’esordio, risalente ormai a quasi 20 anni fa, senza tuttavia, gli special guests che, in quel caso, fecero la differenza in positivo.
Comunque, è proprio l’eccessiva regolarità di cui si parlava precedentemente, a rappresentare il limite principale di questo lavoro, che si fa notare di più per la presenza dietro le pelli di
Matt Thompson (batterista dei King Diamond), come turnista, piuttosto che per il suo effettivo valore globale.
Duole infatti constatare che, a conti fatti,
Theatre Of Fire, pur avendo degli spunti di tutto rispetto, un tessuto musicale corposo e distorto il giusto, dei brani che possono vantare riffs e assoli efficaci, manca di qualcosa a livello qualitativo ed emotivo. Pertanto, il disco, nonostante le sue doti, non riesce a decollare, ma anzi, alla lunga stanca e la proverbiale (e tanto attesa) "scintilla" non scocca mai.
Peccato perché, come detto, le potenzialità per un risultato più convincente, ci sarebbero tutte.