Torna questo mese la formazione estrema nativa di Singapore.
Un ritorno al black metal senza fronzoli e musichine, ma con tanto odio e devastazione.
Già dall'opener "
Aeternalis diaboli satanas" si capisce che il quartetto badi al sodo con mitragliate di batteria e riffing nerissimi su cui si stagliano le urla belluine del frontman
Lord Ashir.
C'è da sottolineare che sembra che la bandf orientale sia legata allo swedish black metal con influssi mardukiani, basta sentire "
Storm of oblivion" con quel rifffing e l'andamento in up tempo; all'interno si trovano cambi di tempo e solos velocissimi.
Chiude il lavoro la titletrack violentissima; batteria semplicemente tewrremotante e riff di chitarra maligni.
Non c'è una sola pasa, qui non troverete pietà ma solo un'assoluta e devota fede alla nera fiamma.
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