Per una band finlandese che suona melodeath ai giorni nostri, farsi notare dagli appassionati di tali sonorità, appare come un'impresa titanica, quasi come riuscire a trovare il classico ago nel pagliaio!
Molto più semplice lasciarsi travolgere dalla miriade di formazioni musicali impegnate nel medesimo sottogenere e che, gira e rigira, ci propinano, ormai da anni, sempre la stessa tiritera e affogare cosi nella piattezza circostante. Per carità, non tutti hanno la classe degli Insomnium (e, in maniera minore, degli Omnium Gatherum), ma oggi funziona cosi, ed è molto probabile finire ben presto nel dimenticatoio!
Eppure talvolta, accade l'imponderabile e qualcuno riesce sorprendentemente ad emergere dall’anonimato, dimostrando di poter dire la sua, all’interno di un panorama musicale ormai quasi del tutto saturo.
E’ questo il caso degli
Swansong, provenienti da Kuopio che, con il loro esordio discografico intitolato
Awakening, realizzato tramite la label tedesca
Noble Demon, mettono in bella mostra delle interessanti doti compositive. Ma soprattutto, rispetto a tanti loro giovani connazionali, il cui sound è basato su un semplicissimo e poco lusinghiero “copia-incolla” nei confronti dei grandi del passato, i Nostri possono vantare una propria identità ben definita, sintomo di forte personalità che, in questi casi, aiuta sempre.
Chiariamo: non che
Awakening sia privo di contaminazioni, tutt’altro!
In questo album gli
Swansong pagano inevitabilmente dazio a bands quali
Dark Tranquillity,
In Flames,
Gates Of Ishtar o, per rimanere nella magica “terra dei mille laghi”,
Children Of Bodom e
Kalmah, tanto per citare i primi nomi che mi vengono in mente. Tuttavia, tale debito formativo, è inserito all’interno di una concezione musicale del tutto personale, che spesso strizza vistosamente l’occhio ad altre correnti: dal power (massicciamente presente in numerose tracce, come
Become,
Furiosa o nella stessa title-track), al thrash (palese nelle strutture portanti di brani quali le possenti
One With The Waves e
Blood Widow), al folk (palpabile in determinate melodie che fanno “da sfondo”, vedasi
Frost Of Winter o la seducente
Maiden Of Death) e, talvolta, perfino a un pizzico di black (
Shot In The Heart,
Fight Or Die).
Le composizioni possono vantare delle linee melodiche efficaci, per merito del song-writing dei due chitarristi
Topi Pitkänen e
Tuomas Leskinen, i quali tessono trame decisamente ficcanti, che si stagliano armonicamente all’interno delle partiture più estreme. La vocalist
Jemiina, dal canto suo, in quanto ad aggressività, dimostra di non aver nulla da invidiare ai suoi colleghi uomini, mettendo in evidenza, a partire dall'iniziale
Burning Flames, un growl di tutto rispetto.
Awakening funziona bene sin dal primo ascolto. E’ un disco piacevole, in cui si riscontra, in ogni istante, un perfetto equilibrio tra musicalità e irruenza.
L’unico difetto di questo esordio, a voler guardare il classico pelo nell’uovo, potrebbe essere individuato nella sua durata; forse, se il disco fosse stato accorciato leggermente, ne avrebbe beneficiato l’intensità, risultando meno ripetitivo in certi frangenti e catturando cosi totalmente l’attenzione dell’ascoltatore.
Tuttavia, nel complesso, va benissimo cosi e quindi, come si suol dire in questi casi, “buona la prima” per gli
Swansong!