"Demo 1" è un discreto modo per cercare di "farsi strada" all'interno del panorama "rock alternativo" italiano, anche se, dopo averlo ascoltato con attenzione, l'impressione che si ricava è quella di avere a che fare con una band dalle intuizioni e capacità abbastanza importanti, ma forse ancora leggermente indecisa sulla direzione musicale da intraprendere, un po' come se i nostri Nihil, in questo lavoro avessero buttato tutte le loro influenze (e interpretato con discreta personalità la musica che apprezzano), senza, però, avere ancora le idee molto chiare sul come armonizzarle e metterle a fuoco in modo del tutto compiuto.
Cercherò di spiegarmi meglio: "Nihil", traccia che apre il demo, è piuttosto riuscita sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello dell'originalità, giacché i ragazzi della provincia di Pisa riescono a far convivere cantato "liturgico" un po' alla C.S.I. con l'intensità dolorosa ed opprimente delle atmosfere dei Tool (facendo, per il momento, le debite proporzioni nei confronti di entrambi gli strepitosi riferimenti) in modo decisamente convincente, ma dopo il breve filler strumentale denominato "Etere" le sonorità mutano repentinamente; "Secondo giorno d'autunno", il brano successivo, è chiaramente influenzato da un certo indie-rock "cantautorale" statunitense, con la sua pregevole vena acustica e alcuni influssi di pop-prog italiano. Si prosegue con l'irruenza "punkeggiante" di "Insofferenza", abbastanza canonica, per terminare, dopo l'altro intermezzo strumentale "effettistico" dal titolo "Ring trip", con "La ballata dell'uomo trafitto", che riporta alla mente l'epopea del grunge, miscelando heavy-rock anni '70 con l'impeto iconoclasta del punk/hardcore, rivestendo il tutto con l'immancabile tocco "acido".
Come si può vedere la "carne al fuoco" è molta e benché il tutto sia abbastanza ben eseguito e l'eterogeneità della proposta eviti di stancare l'ascoltatore, forse un po' di maggiore compattezza avrebbe giovato, cercando magari di amalgamare le influenze stilistiche in una struttura integrata e non in modo un po' slegato, distribuendole, come è stato fatto, nelle singole canzoni.
Personalmente, consiglierei di escludere il punk banalotto di "Insofferenza" e lavorare sul resto delle Vostre rilevanti attitudini, che in "Nihil" e in "Secondo giorno d'autunno", soprattutto, mi sembrano offrire un punto di partenza decisamente interessante.
Ultime notazioni riguardanti i testi, che appaiono curati e "studiati" e la voce di Matteo Anguillesi, abbastanza particolare ma passibile di qualche miglioramento sui toni medio/bassi.
Un esordio abbastanza promettente per una band che (vista anche la giovane età) credo non potrà che fare bene se continuerà a progredire nel suo percorso di ricerca artistica, concertando in maniera più articolata le qualità che indubbiamente possiede.
Contatti: Info: +393282563872 - e-mail:
nihilrock@jumpy.it - www.nihilrock.com
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