Discreto esordio per gli Snem, un quartetto proveniente dalla zona di Bari dedito ad un rock alternativo ad "ampio respiro", ammantato da una vena "darkeggiante" molto interessante.
Il demo autointitolato, dalla surreale e inquietante veste grafica, gode di una buona registrazione e resa sonora generale e la prima cosa da rilevare dal punto di vista musicale, non appena l'opener "Everybody" inizia a diffondere le prime note, è una certa somiglianza tra i nostri ragazzi pugliesi e i Placebo, sia per alcune similitudini globali, sia e soprattutto per il timbro vocale di Smilly piuttosto debitore nei confronti di quello di Mr. Molko; nulla di male, la canzone in questione è tutto sommato piacevole, se non fosse per la linea di chitarra decisamente troppo presente (e contraddistinta anche da un tono un po' "sopra le righe").
Le cose vanno un pochino meglio nella successiva "On the road", dalla bell'introduzione dark e un ritornello abbastanza azzeccato, sebbene la track soffra, in qualche frangente, di piccoli difetti d'affiatamento strumentale (gli stacchi e i cambi di tempo appaiono un po' approssimativi).
"Confusion", dopo un intro canonico, si sviluppa con un bel riff ancora una volta piuttosto oscuro e il singer si libera un po' dall'"effetto Placebo", dimostrando di avere le doti per farlo (confermando quindi la metafora "medica"), anche se la sua prova non convince pienamente nelle tonalità basse, mentre nella sezione in "progressione" il brano è da considerare mediamente riuscito.
"Unkle Jack" è leggermente più "solare", ma anche qui viene evidenziata qualche imprecisione nel break centrale, mentre "Wild beast of woman" con il buon lavoro di Zed al basso e un andamento trascinante, risulta apprezzabile, così come la successiva "16 July 1998", una ballata tastieristica vocalmente ben interpretata, anche se ho trovato un po' stucchevole la parte recitata.
Idee abbastanza buone, che hanno bisogno, a mio parere, di un'ulteriore "regolazione", sia sul piano prettamente stilistico, sia in quello della tecnica (intesa soprattutto come "suono d'insieme" e arrangiamento), cercando, magari, di liberarsi di qualche piccola "dipendenza" ispirativa.
Si tratta di difetti da ritenere non insormontabili, per cui credo che degli Snem sentiremo ancora parlare molto presto, verosimilmente con termini ancora più lusinghieri.
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