Secondo demo per i napoletani Primaluce, già recensiti su queste pagine con il precedente “Raw Material”. Il nuovo “Butterfly Days”, seppur costituito da sole tre tracce, mostra una decisa sterzata nel sound della band, la quale ha deciso di mettere a frutto i miei consigli dispensati nella precedente recensione.
Il titolo stesso, “i giorni della farfalla”, lascia intendere la nuova direzione che, abbandonato il buono ma calligrafico grunge dell’esordio, è permeata da intime e soavi atmosfere.
La band ha deciso di insistere sulle derive psichedeliche del debutto e su quelle atmosfere che talvolta ricordano i seventies e che amo definire bucoliche, in quanto pervase da una fragile malinconia, quella tipica della campagna inglese.
“:00”, “Tower” e “The Spiral Sight”, ruotano attorno alla prestazione vocale del singer Davide, sempre debitrice di Eddie Vedder, ma molto espressiva e intimista, su assoli psichedelici e stranianti, i quali arrivano piano, crescono e poi esplodono in distorsioni tipiche dell’hard settantiano per poi andarsene come erano venuti, in silenzio.
Notevoli le intro ai pezzi, le quali delineano già subito un mood fatto di poesia e note vintage, spesso acustiche. Il grunge non è scomparso, ma fa la sua parte in modo non invadente, creando armonia con le altre influenze della band.
Essere bravi non significa essere originali a tutti i costi, bisogna innanzitutto avere qualcosa da dire. I Primaluce hanno molto da dire, speriamo sappiano esprimerlo in futuro con un disco sulla lunga distanza. La direzione è quella giusta.
Contatti: www.primaluce.tk
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