L'hard rock sguaiato e stradaiolo dei livornesi Black Hill appartiene ad un genere che non passa mai di moda. Dall'antichità dei Quiet Riot o dei Rods ai più moderni Poison, LA Guns, Motley Crue, questa è una formula che ha sempre funzionato restando peraltro invariata nel tempo. Chitarre ruvide, ritmi godibili, forte senso melodico, un pizzico di sensualità ed un cantante dotato di carisma, sono le basi essenziali sulle quali da sempre si è costruito uno street-rock perlomeno dignitoso, agendo poi sulle sfumature per distinguere le singole proposte e renderle originali e vincenti.
Un piccolo salto di qualità e personalità che forse ancora manca alla band toscana, per il resto assolutamente convincente sotto tutti gli aspetti.
Brani diretti ed anthemici che si stampano in mente con facilità e naturalezza, una buona varietà di soluzioni a coprire l'intera gamma del genere, quindi partiamo dal tiro tosto e ruvido di "Bitch" per giungere alla rilassatezza romantico-acustica di "Strange days", passando attraverso il dinamismo scattante di "Grandma glam", i contrasti agrodolci di "Fat love", il tocco seventies dell'hard classico "Rock'n'roll", dimostrando la capacità di produrre musica interessante senza uscire dai confini della tradizione.
Il gruppo evidenzia di essere preciso e quadrato, limitandosi ad eseguire bene gli schemi semplici e basilari, lasciando al cantante Bob Low il compito di creare le opportune atmosfere, siano esse quelle carnali ed alcoliche oppure quelle più dolci e passionali. Il risultato è fresco, piacevole e ricco di energia, non vi sono spunti di particolare originalità ma ciò è prevedibile in un filone rock che ha mantenuto inalterate nel tempo le proprie caratteristiche. I Black Hill sono dei buoni interpreti e con il crescere di quella sguaiatezza selvaggia che si alimenta con l'esperienza, dando un carattere più forte alla proposta, potranno diventare protagonisti della piccola scena street/glam nazionale.

Contatti: E-mail: glamneverdie@yahoo.com - Homepage: www.black-hill.it