Gli
Holy Sinner arrivano da Firenze, e "Don't Challenge The Holy Sinner" è la loro prima incisione professionale. Sobrio ma curato l'artwork, così come la produzione, dai suoni un po' retrò e direi davvero azzeccata per la proposta musicale di questi giovani musicisti. In attività solo dal 2002 hanno superato (beh, forse non ancora del tutto...) la fase di cover band piuttosto velocemente, e qui troviamo cinque loro composizioni ("Dead Sky" è una breve intro).
E' inconfutabile come la NWOBHM ricopra un ruolo fondamentale nel sound della band, basso e chitarre cavalcano e scorrazzano che gli Iron Maiden ci hanno insegnato a fare, ma un interessante uso delle tastiere da parte di Dario Calamai riesce a dare un tocco di personalità in più ai pezzi. Lo stesso risultato lo ottengono alcune linee melodiche, che ad esempio nel caso di "Sleeping #1" ricordano maggiormente i Def Leppard, in altri momenti (come per "My Secrets") i Savatage. Inoltre affiora spesso un tocco settantiano che non guasta affatto alla resa dei pezzi. La conclusiva "The Spider" lancia nuovamente richiami ai già citati Savatage, anche se il guitarwork ha molto più a che vedere con i Maiden.
Ho trovato inconsueta la voce del cantante Andrea Sklemba, tra il roco ed il lezioso, ma dopo averci fatto l'orecchio si fa apprezzare, pochi dubbi pure sulla prova del duo Mannini/Cozzolino, sempre in prima linea ed efficaci.
Che dire... discreti e soprattutto da tenere d'occhio!
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