Triumph Of Death - Resurrection Of The Flesh Live

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:55 min.
Etichetta:Noise Records/BMG

Tracklist

  1. THE THIRD OF THE STORM (EVOKED DAMNATION)
  2. MASSACRA
  3. MANIAC
  4. BLOOD INSANITY
  5. DECAPITATOR
  6. CRUCIFIXION
  7. REAPER
  8. HORUS/AGGRESSOR
  9. REVELATIONS OF DOOM
  10. MESSIAH
  11. VISIONS OF MORTALITY
  12. TRIUMPH OF DEATH

Line up

  • Tom Gabriel Fischer: vocals, guitars
  • André Mathieu: guitars
  • Jamie Lee Cussigh: bass
  • Tim Iso Wey: drums

Voto medio utenti

Tom G. Warrior, aka Thomas Gabriel Fischer, un vero e proprio eroe musicale: un curriculum musicae che parla da solo dai seminali quanto sbeffeggiati Hellhammer, fino a giungere agli attuali Triptykon.
Molti lavori nei quali ha messo le mani hanno esplorato vie ignote tracciando la strada per molti generi formatisi dopo, ma al tempo stesso la sua carriera è stata un susseguirsi di sfortunate coincidenze e gioie mancate.

Nel corso dei decenni la musica degli Hellhammer e dei Celtic Frost si è presa la sua rivincita e oggi siamo qui a parlarne giustamente con termini altisonanti ed entusiastici. Tributo alla prima creatura musicale di Warrior e con la grossa mancanza del compianto Martin Eric Ain, Triumph of Death ha fin da subito raccolto una certo entusiasmo da parte di molti metalheads e in cuor mio spero che questo progetto live possa avvicinare molti ragazzi alla musica degli Hellhammer.
La demo “Satanic Rites” dell’83 e l’Ep “Apocalyptic Raids 1990 A.D.” (1984/90), sono lavori fatti con mezzi precari ma con una forza ed un’urgenza espressiva con pochi pari, cose che per tutta una serie di cose non ritroviamo in “Resurrection of the Flesh”.

Come dettato dai dettami non scritti nel lato “glamour” ed “in” del Metal odierno, i suoni sono molto puliti e levigati, la proposta per quanto a suo modo estrema e nera, è stata decisamente smussata e ingentilita, il che è un paradosso se si parla degli Hellhammer che furono e di quello che portarono nel magico mondo dell’Heavy Metal. L’alone insopportabile della morte non è presente come in origine e quella forza espressiva ingenua e primigenita qui non vi è più traccia.
Detto questo, per chiunque non conosca la band e il personaggio in questione, “Resurrection of the Flesh” potrebbe aprire molte porte, per tutti gli altri invece c'è la recente ristampa di "Apocalyptic Raids 1990 A.D." o la doppia raccolta "Demon Entrails".




Recensione a cura di Seba Dall

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