Torna alla ribalta la band capitolina dopo i consensi ottenuti dall'omonimo mini demo (2004), e stavolta fanno davvero le cose in grande, a cominciare dall'inserimento in formazione del tastierista Danilo Petrelli, una produzione curatissima (Mox art studio, Roma) ed un booklet curato da Marta Muccetelli che in poche immagini cupe, grigie e sulfuree ben descrive certe atmosfere presenti in "Realm of fantasy", che aggiunge altri 6 brani ai 4 già presenti nel precedente demo. L'età media del gruppo (35 anni), l'esperienza maturata dal vivo con Kaledon, Chris Catena, nonché Rodolfo Maltese e Pierluigi Calderoni (Banco) non sono ancora servite a destare l'interesse di qualche label, ma poco importa: se amate l'hard rock anni '70 suonato magistralmente ed ispirato a Led Zeppelin, Thin Lizzy, Uriah Heep, Deep Purple nonché Kansas e Jethro Tull, questo è sicuramente il disco che fa per voi. Sorretto da un esemplare quanto priva di sbavature prova del singer (nonché chitarrista) Andrea Ciccomartino, dotato di una vasta gamma vocale ma ancor più di un perfetto inglese, nonché una sezione ritmica robusta e corposa (notevolmente migliorata grazie al lavoro alle tastiere di Petrelli) che sprigiona la massima energia nelle parti strumentali ben inserite nella struttura dei brani (la cui durata media è di 6 minuti), includendo spesso momenti acustico-strumentali dalle atmosfere medioevali (la breve title track, la strumentale "Words of king", l'intro di "The crown", "Born to go" e "Demon's dancer"), combinati a sonorità Uriah Heep ("Born to go", nel quale è presente uno splendido interludio vocale, un gran lavoro di basso e tastiere da brivido), Led Zeppelin ("Spiders"), Black Sabbath (il riff prolungato e continuo che inizia dopo un breve intro acustico, un brano cupo ed oscuro interrotto solo da un breve momento melodico e che richiama alla mente la mitica "Black Sabbath"), Kansas ("Water for a dead man" include una breve parte strumentale ispirata a "Point of know return", mentre "Crash of steel" richiama i loro magici momenti melodico acustici, alternandoli a sonorità hard rock di stampo europeo), a chiudere il tutto le atmosfere celtic rock miste a new age della breve strumentale "The last and the first". Imperdibile, spero proprio che qualcuno si accorga al più presto di loro, voi intanto andate a visitare www.graal2004.altervista.org e cercate di entrare al più presto nel "Realm of Fantasy"
Contatti: www.graal2004.altervista.org
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