Ridendo e scherzando è già la terza volta che gli A Crime Called... appaiono su queste pagine e ripercorrendo velocemente la loro carriera mentre mi accingo all'ascolto del loro album mi rendo conto che siano sulla scena già da una 15ina abbondanti di anni e di quanto il tempo sia passato velocemente ed inesorabilmente.

L'ultima volta che li avevo incrociati era in occasione della recensione del precedente lavoro "A New Path", uscito praticamente in piena pandemia e chissà se penalizzato da un'esposizione decisamente azzoppata in quel desolato periodo di lockdown.

Il nuovissimo "Primal Echoes", che ha le sembianza di un full length (otto brani) ma la durata fulminea di un EP (solo 25 minuti di durata) mantiene la rotta su un alternative rock ottimamente prodotto, ben suonato ed ancora una volta particolarmente eclettico, passando con disinvoltura da ambientazioni più moderne e contaminate elettronicamente - forse le più convincenti - come nella ammaliante "Scratched" e nell'opener "On These Days" in cui i synth la fanno da padrone, ad altre più veracemente rock ed energiche ma sempre ammantante da un non so che di malinconico, come nel singolo scelto per il video che vedete qui sotto "Miracle", quasi ad analizzare ed esorcizzare i recenti tempi critici che abbiamo e stiamo ancora attraversando.

L'interlocutoria, sussurrata ed inusuale "Sleep Walk" ha quasi il compito di dividere in due questo EP che prosegue la propria marcia come nella prima metà attraverso brani semplici e diretti ma non banali come "Down the Line", affidando la conclusione al brano più lungo ed introspettivo di "Primal Echoes", ovvero "Circles" che, perlappunto, chiude il cerchio disegnato dagli A Crime Called... che si congedano con una prova valida ed eterogenea, come ci hanno abituato nel corso di questi anni, che fa probabilmente da ponte per la prossima prova sulla lunga distanza.

E noi saremo ancora qui ad ascoltarli.