Ecco arrivare, anticipato da 3 video, il nuovo album dello “Spaceman”
Ace Frehley, che è in procinto di vendicarsi verso i suoi ex bandmates ( e amici ) Paul Stanley e Gene Simmons. Dico questo perché leggendo una sua recente dichiarazione, non ci sono spazi per dubbi:
“
Stanley e Simmons hanno provato per tanti anni a distruggere la mia reputazione, lo sappiamo tutti. Mi spiace per loro, ma 10,000 Volts li farà sembrare degli imbecilli. I Kiss non pubblicano album dal 2012 (l’album in questione è Monster, la band si è sciolta con un concerto d’addio a New York), io invece sono ancora qui, sobrio da 17 anni, al mio sesto disco dopo aver lasciato la band.”
Alla prova d’ascolto, però, il disco in questione “
10,000 Volts” è pieno di luci ed ombre e può essere comparato tranquillamente con le ultime produzioni in studio dei Kiss, lontane anni luce dai classici del passato. Nonostante nella presentazione Frehley abbia detto che il disco assomiglia a “
R’n’Roll Over” ( capolavoro del Bacio uscito nel lontano 1976 ), in realtà le canzoni sono un misto di rock-pop che mi ha ricordato più che altro il periodo di “
Unmasked".
Ho sempre considerato Ace un grande compositore – tutti i suoi brani nei Kiss sono belli e anche la sua produzione solista presenta molte cose buone – tuttavia questo ultimo lavoro ha poco mordente, le pennate heavy metal stile “
Rip It Out” , “Five Card Stud”, “Rocket Ride “ o “Hard Times" si contano sulle dita di una mano, le linee vocali non sono male ma di riff memorabili non ne ho trovati. Tutto da buttare, allora?
No, “
Fighting For Life” ad esempio è un’ottima traccia che riporta Ace ai tempi d’oro che furono con vocals e chitarre incisive, chorus da cantare e solo con scala tipicamente alla Ace, “
Blinded” ha un bel tiro hard rock e la titletrack ha una bella melodia - anche se mi sarei aspettato una bordata metal con un titolo simile - mentre “
Cherry Medicine” gioca tutta su una chitarra stoppata e un chorus contagioso e poi c'è il pezzo migliore, l'inusuale struggente ballad "
Life Of A Stranger".
Purtroppo però ci sono altri brani che non mi hanno convinto come “
Cosmic Heart “, che gira un po' a vuoto o “
Walkin On The Moon” deboluccia nella sua struttura, nonchè il filler strumentale in chiusura "
Stratosphere". Insomma, si poteva pretendere di più da Frehley, un sopravvissuto a se stesso, alla droga, all'alcol, agli incidenti stradali e alle folgorazioni elettriche (il 12.12 del 1976 venne colpito da una scossa mentre si trovava sul palco dando origine alla canzone "
Shock Me") ?
Credo di no.
Il buon Ace non può sottrarsi all'inesorabile passare del tempo ma perlomeno mantiene una sua dignità di fondo, non rinnega il passato e non vende la sua immagine con Avatar pacchiani. Per questo merita il nostro rispetto e “
10,000 Volts” il vostro ascolto.
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