Dalla ridente Bassano del Grappa, una delle roccaforti dell’alcolismo veneto, provengono
Glincolti, band Progressive Funk formatasi nel 2007, con all’attivo tre album in studio con i quali sono sempre riusciti a rimanere dinamici e mai banali.
Quello che propongono è un genere difficilmente inquadrabile, loro per semplificare le cose si sono definiti Progressive Funk, ma all’interno dei loro brani si trovano reminescenze Psych, spunti Jazz/Fusion, parti Hard Rock e altro ancora: davvero niente male, visto che avendo un sound quasi totalmente strumentale è difficile risultare interessanti per l’intera durata di un intero album, cosa che invece a loro riesce.
Nel 2019 questi cappelloni veneti decidono di fare una mossa un po’ particolare: se avete presente album come “
Six” (
Soft Machine, 1973) o “
Fandango!” (
ZZ Top, 1975) avrete già intuito la struttura del disco, la prima parte un live mentre la seconda in studio, per di più in edizione limitata a 300 copie numerate con tanto di voucher interno per scaricare fino ad un massimo di tre copie digitali dell’album.
Dietro a una coloratissima copertina, il vinile in questione nella prima parte presenta quattro canzoni che il gruppo ha suonato in una location molto suggestiva: ovvero il
Labirinto del Masone a Parma, che negli ultimi anni abbiamo letto più d’una volta grazie ai concerti svolti dai
Sunn O))) e
Ulver. I suoni sono nitidi, il che è un grosso punto a favore che permette di cogliere tutte le sfumature presenti in questi brani molto divertenti.
“
Nuvole” è un’apripista di riscaldamento dai toni soft e delicati che trova il suo momento clou nell’assolo di chitarra che unisce i toni decisi del Rock con altri più leggeri ed eterei, mentre “
Sprigionato” è un pezzo più spigoloso e vicino al Jazz Rock, grazie al sax di
Alessandro Brunetta (anche tastierista) qui protagonista anche in fase solista. Con “
Medico” si ha quello che personalmente ritengo l’highlits di questa esibizione: difficile dopotutto rimanere indifferenti con un brano che con un giro di chitarra Psych, con estrema disinvoltura va a parare su lidi Jazz Rock, per poi avvitarsi su se stesso grazie ad una serie di trame soliste acide per poi concludersi con un finale roccioso dalla grinta Hard Rock, non trovate? “
Marea” d’altro canto ha suoni meno ruspanti, ma seppur le sonorità siano più controllate la fantasia non manca.
E del lato b invece cosa c’è da dire? Beh, sono una tripletta di canzoni registrate dalle session del terzo album ma all’epoca scartate: “
Triporno” grazie ad una batteria ritmata, al basso ipnotico e alla voce di
Sara (cantante dei
Messa) poteva con un pizzico di fortuna diventare una hit Soul/Funk di successo, invece con “
Ad Occhi Aperti” si torna su sonorità Jazz/Rock/Funk più classiche per questi musicisti ma più esuberanti della media delle produzioni odierne, ed infine arriva “
Insonnia” il pezzo più corto e sperimentale, vista la presenza delle sole percussioni e la sua atmosfera surreale.
In attesa di un quarto album in studio da parte de
Glincolti godiamoci questa pubblicazione e i precedenti lavori: se quanto avete letto ha stimolato la vostra curiosità, non mi rimane che augurarvi buon divertimento con la musica fatta da questi nemici dei barbieri!
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