Formazione dell'area bergamasca, i Bloody Wings propongono la loro versione del doom targato anni '90, quello depressivo, malinconico e metallico ispirato a nomi quali Anathema, My Dying Bride, Katatonia, ecc.
Dunque tempi ultra-lenti, atmosfera apocalittica e cimiteriale, growls cavernosi e nostalgici archi, inserimenti di tastiere e chitarre granitiche, tutto il necessario per esprimere una musica opprimente e disperatamente oscura.
I brani sono tutti sviluppati in maniera estremamente estesa, ma non sempre emergono le necessarie variazioni sui temi di fondo. Questo crea in alcuni frangenti un senso di pesantezza sul lavoro, magari voluto e cercato dalla band stessa, ma a mio avviso troppo accentuato.
Ad esempio un monolito dalla dilatazione estenuante come "A world without us to bow" presenta certo dei buoni intrecci tra pesanti riffs heavy ed arrangiamenti orchestrali, ma anche una evidente macchinosità ripetitiva alla lunga stucchevole. Quando invece i Bloody Wings restano su binari più contenuti e meno dispersivi tutto funziona bene, vedi la lugubre e massiccia "Tears of flesh" dall'atmosfera davvero mortifera grazie agli accostamenti tra sostanza doom e gelidi violoncelli, gli accenti dark dell'autunnale "Stranger to your sun" che evidenzia la possibilità di aperture più versatili, ed ancora i frequenti richiami alle contaminazioni doom/death caratteristiche di questo filone, sparsi tra le restanti canzoni.
Occorre anche tenere presente che finora i Bloody Wings hanno avuto un'esistenza piuttosto tribolata, con una line-up continuamente soggetta a modifiche. Nel momento in cui la band troverà una solidità definitiva non potrà che giovarsene e migliorare ulteriormente.
Nel complesso questo è un lavoro non disprezzabile, con qualche limite nell'eccessiva ridondanza e nella produzione appena sufficiente, interessante per i cultori di questa specifica ramificazione doom.

Contatti: tel. 349 255.3594 Email: bloodywings@altervista.org - Web Site: http://www.bloodywings.cjb.net