Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:43 min.
Etichetta:Aural Music

Tracklist

  1. VADE RETRO
  2. IF SHE FLOATS
  3. ET CUM SPIRITU TUO
  4. ANTECCLESIA
  5. ECCLESIA MILITANS
  6. THE EXORCISM
  7. EREPTOR VERAE FIDEI
  8. REDDEN THE IRON
  9. HAVESTER OF SINFUL SOULS
  10. QUIS UT DEUS

Line up

  • Frater Arnhwald: vocals
  • Julius Accusator: guitar
  • The Witchfinder General: guitar
  • Frater Ignis Sacer: bass
  • Pater Walkelinus: organ, keyboards
  • Pater Hexenhammer: drums

Voto medio utenti

Già artefici nel 2020 dell’apprezzato “De ecclesiæ universalis”, gli Ecclesia pubblicano in questo primo scorcio del 2024, sempre per la Aural Music, “Ecclesia militans”, un album parecchio riuscito, almeno se vi ritenete sostenitori dei suoni perniciosi ed evocativi.
Di fronte a tale suggestione stilistica è scontato richiamare dalle tenebre i nomi di Black Sabbath e Candlemass, facendo però attenzione ad intendere il riferimento collocato nel periodo in cui gli anzidetti venerabili orientavano i loro lugubri rituali in ambiti maggiormente solenni e possenti.
Insomma, più “metallicus” ed “epicus” che non “doomicus”, pur conservando il clima melodrammatico e dolente tipico di un disco che si erge come un agguerrito baluardo contro la teologia “rovesciata” e le distorsioni della religione.
Attingendo dai Sabs dell’epoca Tony Martin e dai Candlemass più epici, nonché da consigliare anche a chi freme per Solstice, Tad Morose, Sorcerer e Grand Magus, il sestetto francese aggredisce i sensi degli astanti con la voce stentorea e tirannica (sporadicamente al limite del growl) di Frater Arnhwald, ammantando la forza trainante delle sue composizioni di un’aura cerimoniale, alimentata da intermezzi liturgici e raccordata dalle fascinose tastiere di Pater Walkelinus, prelevate direttamente dalle ombre di una maestosa cattedrale gotica.
Il resto lo fanno chitarre possedute dal “fuoco sacro” del metallo plumbeo e ritmiche massicce e pulsanti, proprio come accade nell’atto d’apertura (dopo l’introVade retro”) “If she floats”, in “Et cum spiritu tuo”, negli sprazzi di efferata virulenza concessi a "Ereptor verae fidei” (appena meno incisiva, invero …) e nella power-osa title-track dell’opera, ottimi esempi di una personalità espressiva magari non esattamente “avventurosa”, ma alquanto efficace e consistente.
Le spirali drammatiche e cadenzate di “Antecclesia” e "The exorcism” svelano il lato più greve e cupo della filosofia sonora degli Ecclesia, sempre piuttosto abili nel costruire linee melodiche capaci di ammaliare gli appassionati del genere, verosimilmente affascinati anche da una “Redden the iron” che forse, a voler essere puntigliosi, appare fin un po’ troppo “familiare” per garantire reazioni emotive di pura ebbrezza.
Andiamo decisamente meglio con l'atmosfera accattivante e trascendente di “Havester of sinful souls”, in grado di sfuggire ai rigidi schematismi del settore senza rinnegarli, mentre al celestiale outroQuis ut deus” è affidato il compito di concludere il programma di “Ecclesia militans”, un albo che attraverso l’immaginario di una connessione divina nella lotta contro i poteri del male, infonde soddisfazione in tutti coloro che amano l’heavy metal più ossianico e bellicoso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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