Fucina di band oltranziste e ortodosse, il Nord-Est ci offre stavolta i giovani Devaster, alla prima fatica autoprodotta della carriera. I quattro propongono un thrash rigorosamente old-school, che pesca a piene mani sia dalla tradizione tedesco/europea, sia dal sound USA. Buona la produzione, anche se migliorabile (rullante in primis), così come sono piacevoli i pezzi; un po' meno l'esecuzione, soprattutto in fase solista, anche se, nel complesso, la band mostra una grande compattezza. Musicalmente non c'è molto da dire: i Devaster suonano come un centinaio e passa di gruppi usciti nella seconda metà degli eighties, sta a voi poi decidere se sia un bene o un male. Personalmente, credo sia possibile proporre qualcosa di old-school e intransigente pur ricercando un riffing più personale e meno stilizzato; ma forse più che di songwriting scontato parlerei di qualche normale ingenuità di una band all'esordio. In fon dei conti è un lavoro piacevole, ma troppo anonimo da non lasciare davvero il segno; resta comunque un buon biglietto da visita, nella speranza di un passo qualitativo in avanti nell'immediato futuro.
Contatti: www.devaster.net
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