Copertina 9

Info

Past
Anno di uscita:1989
Durata:38 min.
Etichetta:RCA

Tracklist

  1. DON'T DOG ME
  2. JOY RIDE
  3. SORRY'S ALL I GOT
  4. WAITING FOR THE POTION
  5. GETT OFF MY JOLLIES
  6. SHINY MAMA
  7. GERONIMO
  8. BENT FOR SILVER
  9. LOVE COMES LOOSE
  10. DIG A HOLE
  11. SAN LOCO

Line up

  • Greg Strzempka: vocals, guitar
  • Elyse Steinman: guitar
  • Alec Morton: bass guitar
  • Mark Middleton: lead guitar
  • Bob Pantella: drums

Voto medio utenti

Ci sono gruppi che pur avendo composto grandissimi dischi, sono rimasti di nicchia e per questo motivo meritano di essere riscoperti. E' sicuramente questo il caso dei Raging Slab, band americana che nel lontano 1989 pubblicano il secondo omonimo album - sotto l'egida della major RCA - che è un capolavoro di sanguigno southern rock, misto a boogie e metal-punk.
Pur avendo pubblicato 6 dischi dal 1987al 2002, quello uscito nel 1989 è il top album della loro discografia per la sua capacità di mixare vari generi in 11 canzoni che difficilmente usciranno dalla vostra testa dopo averle ascoltate. Grandi melodie, riff secchi ricchi di groove, ritmiche coinvolgenti, voce roca e ficcante sono gli ingredienti che ci deliziano a partire dall'opener "Don't Dog Me" col suo andamento quasi ipnotico, le chitarre che si inseguono fra stacchi e sleaze licks, "Joy Ride" dal chorus da cantare e dalle repentine accellerazioni.
Definiti da Guitar World come i "Lynyrd Skynyrd meets Metallica", i Raging Slabe riescono a tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore alternando pezzi veloci quali "Get Off My Jolies", "Dig A Hole" ( una sorta di boogie - metal ), a composizioni country metal ("San Loco"), a mid tempo ipnotici quali "Bent For Silver", a ballads dal sapore western "Love Comes Loose".
Impossibile annoiarsi, "Geronimo" inizia con una sleaze guitar alla "Dead Or Alive" di Bon Jovi per poi diventare una ballad elettrica superlativa, mentre "Shiny Mama" "Waitin For The Potion" sono robusti hard rock che graffiano con le loro chitarre alla Zz Top.
Un gruppo di nicchia, come accennavo all'inizio, che con questo album omonimo ci lascia una testimonianza di grande musica, crossover fra generi, caratterizzata dal massiccio uso di chitarre e ritmiche coinvolgenti.
Da ascoltare
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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