A cinquantuno anni suonati riesco, ancora, a sorprendermi e ad emozionarmi per questo suono immortale che è il Black Metal.
Non mi frega nulla di essere diventato adulto, non ho mai pensato che la musica estrema potesse essere, semplicemente, una forma di ribellione giovanile, non ho mai creduto di poter cambiare gusti musicali e mai l'ho fatto: tutti quelli che affermano il contrario, non hanno mai veramente amato l'arte estrema. Mai.
"Zarathustra" è arte estrema.
Black Metal crudo (raw dicono gli istruiti), epico, attraversato da una deliziosa anima melodica, semplice ma dannatamente coinvolgente.
Il duo americano dei
Caustifrust non ricorre a nessuna formula "segreta": in quest'album ci sono, solo, chitarre che feriscono il panorama di dio, urla ricche di pathos, batteria che avanza come fosse una tempesta, poche, ma eccellenti, note di tastiera, e, soprattutto, una ispirazione che viene da lontano e che consente al gruppo del New England di scrivere nove gioielli che parlano di inverno, di fierezza, di valori, di purezza, di natura, con una maestria rara da trovare e, certamente, in grado di creare un flusso implacabile di energia viziosa che vi entrerà sotto la pelle, dopo averla ricoperta di brina, e vi commuoverà con la catarsi dell'implacabilità.
Non perdete tempo con chi non ha più niente da dire.
Non smettete di essere famelici di arte.
Non lasciatevi avvinghiare dalla dilagante mediocrità collettiva.
Non temete di entrare in contatto con l'estremo perchè, quando i valori in campo sono questi, la musica trascende il genere e si eleva a sentimento.
Album eccezionale.
Spero siate in molti a capirlo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?