Gli Hiding Tower erano già stati protagonisti delle pagine di EUTK.net due anni fa, in occasione del primo demo della loro carriera, “Disappearing World”. Fu il Graz all'epoca ad occuparsi della giovane formazione leccese, intuendo le buone potenzialità della band di Luigi Patruno ed evidenziando anche alcuni difetti da limare. La line-up del gruppo non è cambiata in questi due anni (se si esclude il bassista Daniele Marcianò, tornato nei ranghi del gruppo subito dopo la pubblicazione del primo demo) e gli Hiding Tower hanno consolidato il loro sound, cimentandosi anche in questo nuovo “The Cry of Primaldo” con un Power Metal caratterizzato da influenze progressive e sinfoniche. I cinque musicisti pugliesi dimostrano anche in questo platter di possedere una tecnica strumentale di tutto rispetto, valorizzata da una buona produzione. Ma come era già successo nel caso del precedente demo, le parti vocali di Rudy Martignago non convincono in diverse occasioni: discrete sulle note medie, decisamente migliorabili sulle tonalità più alte e particolarmente deludenti in occasione della semi-ballad “Goodbye Idrusa”, l'episodio più debole di “The Cry of Primaldo”. Gli Hiding Tower se la cavano decisamente meglio nei pezzi più tirati (l'incalzante “All Alone”, ricca di riff martellanti e tastiere sinfoniche) e graffianti (la teatrale title-track e “I Endure”, in cui le tastiere di Andrea Rizzo acquistano maggiore importanza), così come è buona la performance in occasione del brano più vario ed originale, “Timeless Fight”. Un po' approssimativi i cori, che meriterebbero intrecci vocali più elaborati e particolari. Gli Hiding Tower si confermano quindi una formazione dalle ottime capacità, ma “The Cry of Primaldo” è fortemente penalizzato da una prestazione vocale inadeguata. Peccato!

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