Dopo due album senza infamia e senza lode, i finlandesi
Angel Sword, al terzo tentativo, riescono finalmente a trovare “la quadra”, regalandoci un disco che, pur non essendo un capolavoro, risulta estremamente convincente.
World Fighter, dato alle stampe dalla
Dying Victims Productions, ci propone un sound particolarmente corposo e mordente, caratterizzato da chitarre taglienti, a cura di
“Lightning Mike” (all’anagrafe
Mikko Lindholm) e del solito
Jerry Razors e da trame melodiche che, rispetto al passato, funzionano meglio, grazie ad una vena creativa che sembra essere sbocciata definitivamente.
Lo stile della band, pur essendo chiaramente debitore nei confronti della tradizionale ondata ottantiana di heavy metal britannico, risulta tuttavia sorprendentemente fresco, per merito di linee musicali indovinate ed assoli che lasciano il segno.
A testimonianza di quanto detto, palesi sono i richiami a
Angel Witch (
Dangerous Games o la title-track), ma soprattutto ai soliti
Judas Priest (evidenti nella opener
Vigilantes) e
Iron Maiden (
Weekend Warrior,
Against All Odds), con un pizzico perfino di
Motörhead (
Powerglove); eppure, gli
Angel Sword si rivelano estremamente abili a modellare tali sonorità a proprio piacimento, dando loro nuove formi e colori, in base alla propria visione compositiva.
Perfino negli episodi meno riusciti di questo album, come nell'innocua
Church Of Rock (abbastanza statica nel suo incedere ipnotico), la band riesce a trovare la chiave per portare dalla propria parte l’ascoltatore, facendo poi decollare il pezzo, con la giusta dose di energia, tramite le chitarre e attraverso l’ottima prova della sezione ritmica, curata da
Emil “Eviltaker” Eirola (basso) e
Alexander Depraved (batteria).
L’unico aspetto del disco che fa storcere leggermente il naso è la voce del già citato
Jerry Razors, non particolarmente incisiva o espressiva, ma graffiante il giusto.
Non c’è che dire;
World Fighter è un netto passo in avanti rispetto ai precedenti lavori del combo finlandese che tuttavia, possiede ancora notevoli margini di miglioramento, e mette in mostra delle potenzialità, che probabilmente, nemmeno gli stessi
Angel Sword sono consapevoli di avere.
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