Gli americani
Midnite Hellion mi avevano illuso.
Con "
H.M.O." (l'opener dell'ultimo lavoro
Kingdom immortal) mi aveva fatto sperare ad un ritorno alle sonorità degli Anthrax epoca
Among The Living...riff stoppati, linee vocali debitrici di Belladonna (linee vocali, non la voce attenzione!) e titolo che ricordava alcuni pezzi della seminale band di Scott Ian quali
"A.I.R.", S.S.C.", "A.D.I.".
In realtà già dalla traccia successiva in poi le ritmiche diventano più quadrate, la velocità tipica del Thrash è quasi assente ( "
Speed Demon" che ricorda i primi Maiden almeno) e, ciliegina sulla torta, le vocals di Rick Kubik sono di quanto più piatto si possa immaginare. La copertina rimanda a scenari di guerra mitologica e difatti pensavo i Nostri fossero alla fine una Epic-Metal band, niente di tutto cio', la musica dei Midnite Hellion nonostante alcuni buoni spunti soprattutto negli intro ed alcuni riff azzeccati, rimane molto elementare, priva di reali spunti di interesse e con una produzione minimale. La cosa buona è che la durata del disco non è eccessiva e per 35 minuti si possono accettare senza eccessivi danni le composizioni di questi baldi giovani del New Jersey - che spero nel frattempo si siano dati ad altra occupazione -.
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