Se voi aveste vissuto in una caverna negli ultimi trent’anni e la cosa più estrema che avete ascoltato risale agli anni 80 allora fareste i salti di gioia per questi americani; ma siccome il sottoscritto è un pochino più scafato queste cose le facevano bene anche i padrini del genere in Svezia.
Già questi statunitensi, giunti al terzo sigillo ed al salto di qualità a livello di label dato che dall’iconica
Relapse si sono accasati con mamma
NB sono totalmente deferenti con mostri sacri come
Dismember, Entombed, e tutta quell’orda venuta dal Nord Europa che ha invaso ad inizio anni 90 il panorama metal estremo.
L’album è un bel divertissement nostalgico, prodotto molto bene con le mitiche crushing guitars in primo piano e qualche influenza melodica.
Si va dal mid tempo dell’opener “
Dead star”, a brani che trasudano amore per il genere come “
Masterpiece of chaos”; il vocione di
Chase H. Mason è potente anche se a volte un po' monocorde ma adatto allo stile.
L’album non è quasi mai veloce, il quintetto predilige i tempi medi ma sa condirli bene come in “
Flesh habit” e la conclusiva doomy “
Tears fall from the sky”.
In conclusione album derivativo ma piacevole, non saranno dei rivoluzionari del genere ma sanno farti passare mezz’ora con del gagliardo e convinto death metal in salsa svedese.
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