Chiamateli come volete, e poi non fatevi scoraggiare da una copertina tutt’altro che “inedita” (mi viene in mente “
Superhero” degli State Of Salazar, ma di certo non è l’unica similitudine …): i
Night Laser sono un buon gruppo tedesco di
sleaze n’ heavy, che con questo “
Call me what you want” approda alla
corte della prestigiosa
Steamhammer / SPV.
Una
partnership dai prodromi abbastanza promettenti dacché, anche grazie alla produzione di
Dirk Schlächter (Gamma Ray, Ross The Boss) e al
mix / mastering di
Eike Freese (Deep Purple, Helloween, Simple Minds, tra gli altri), il disco suona in maniera parecchio energica, sostenendo a dovere la miscela di
glam e
power-metal proposta dal quintetto di Amburgo.
Affrontando, però, proprio il tema dei “contenuti” espressivi dell’albo, diciamo che personalmente non sono riuscito ad appassionarmi in modo totalizzante per questa sorta di miscuglio tra Helloween, Bonfire e L.A. Guns che il gruppo propone manifestando tuttavia valenti doti tecniche e anche una certa attitudine in entrambe le “categorie” stilistiche.
Il problema sono le canzoni, abbastanza dilettevoli e
anthemiche, eppure praticamente mai davvero memorabili, affossate da strutture armoniche eccessivamente lineari e prevedibili.
Ciò non toglie, per esempio, che “
Bittersweet dreams” abbia un bel “tiro”, “
Don’t call me hero” attragga per il suo
refrain “a presa rapida”, “
Laser train” si riveli un divertente
up-tempo e che “
Law of the vulture” dimostri come i
Night Laser (
in primis il
vocalist Benno Hankers) siano maggiormente a loro agio quando si tratta di affidarsi primariamente a strutture musicali di fiero retaggio
power.
Poco inclini ai “sentimentalismi”, vedasi l’inconsistente “
Travelers in time”, i teutonici in “
Fiddler on the roof” tentano con esiti abbastanza apprezzabili anche la “carta” dell’enfasi battagliera, evocativa e
folk-eggiante, ma complessivamente “
Call me what you want” finisce per fornire pochi veri spunti di spiccato interesse, collocandosi nel
mare magnum delle produzioni discografiche non sgradevoli all’ascolto e al contempo troppo ordinarie per affrontare efficacemente la ricca e agguerrita competizione della scena contemporanea.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?