Questi albionici guardano non a miti del nord ma in casa, più propriamente ad una band, forse la più iconica e rappresentativa dell’heavy metal mondiale, dai lo avrete capito vero?
Questo terzo album è godibilissimo, anche se di black metal inteso come tale ne troviamo pochino se non in qualche escursione estrema o nel taglio vocale, ma il resto è purissimo metal classico.
Basti ascoltare la titletrack sottolineata da una cavalcata impetuosa con interventi in blast beats, ma che sotto sotto poggia il marchio Iron Maiden a far da architrave.
Altro pezzo godibile è la speed/power black metal song “Eternal descent (at the speed of death)”, riffing che profuma di anni 80, qualche riferimento alla N.W.O.B.H.M. ,ed un solo che è sollucchero per chi è amante delle sonorità vecchia scuola.
Davvero un gruppo che non è il massimo dell’originalità, ma sa suonare e soprattutto tradurre il tutto per amor dell’heavy metal perché questo è il suo obbiettivo, dategli un ascolto, porebbe valerne la pena.