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Crownshift sono l'ennesimo "supergruppo" composto da ex membri di COB, Nightwish e Wintersun e debuttano su Nuclear Blast con l'omonimo album. Sonorità melo-death che faranno la gioia degli estimatori dei gruppi citati - soprattutto Cob - dai quali i Nostri ereditano la struttura delle canzoni, le vocals miste clean- scream-growl, l'uso di synth, il tutto a propinarci un prodotto ampiamente derivativo ma suonato e prodotto in maniera ineccepibile. Accanto a brani più d'atmosfera come la cibernetica "
Stellar Halo" che apre le danze, troviamo cavalcate terremotanti come "
Rule The Show" dal riffing forsennato ma dal chorus incredibilmente melodico, Tommy Tuovinen è la marcia in più con la sua duttilità vocale ( sentitelo sulla ballad "
My Prison") alla quale si accompagnano i riff e i solos di Daniel Freyberg che sanno essere sia melodici che heavy, spesso all'unisono col synth qui onnipresente.
Ci sono composizioni più easy (qualcuno direbbe commerciali) come "
If You Dare" dal piglio quasi rock'n' roll alle quali si affiancano composizioni più articolate ma mai eccessivamente complesse, anzi la melodia è l'elemento portante del lavoro. Accennavo prima alla produzione, perfetta per il genere, forse un pò asettica e fredda per alcuni ma i COB hanno fatto scuola in questo, sta di fatto che la carica strumentale è sempre in bella mostra e ci fa apprezzare sia le bordate più heavy ("
The Devil's Drug") che le composizioni più introspettive come la strumentale "
Mirage" che ricorda gli In Flames.
L'esordio dei finlandesi è di buona fattura e la summa del loro sound la troviamo nella conclusiva "
To The Other Side" una suite di più di 10 minuti nella quale convivono i migliori COB e In Flames, una composizione articolata con accenni quasi prog nel lungo bridge centrale.
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