Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:51 min.
Etichetta:Metalizer Records

Tracklist

  1. THE NIGHT
  2. HOUNDS OF THE SEA
  3. DAYS OF WRATH
  4. GLORY
  5. SEEDS OF FAITH
  6. RAIN
  7. FALLEN ANGELS
  8. A CRY FOR LIGHT

Line up

  • Thomas Meyns: guitars
  • Sebastian Weinstock: guitars
  • Markus Brendel: bass
  • Wolfgang Gräbner: vocals
  • Andi Lorenz: drums

Voto medio utenti

La nascita dei bavaresi Reverend Hound ha avuto una gestazione abbastanza tormentata.
Fondati addirittura nel 2004 (ma noti con il nome Savage) dai due chitarristi (ancora in formazione) Thomas Meyns e Sebastian Weinstock, i Nostri, dopo appena 4 anni, si ribattezzeranno con il monicker attuale, ma solamente nel 2015 riusciranno a vedere pubblicato il loro debutto discografico, intitolato Release The Hounds.
Trascorrono altri 9 anni di silenzio (quasi) totale, intervallati nel 2018 da un mini EP, prima di poter dare alla luce Deal In Steel, il secondo capitolo discografico della band, uscito per la Metalizer Records.
Rispetto all’esordio, in cui le sonorità richiamavano molto da vicino quelle dei connazionali Tankard, con quel modo irriverente e scanzonato di interpretare il thrash teutonico, i Reverend Hound, in questo nuovo album, sembrano virare verso una maggiore musicalità, esplorando territori più heavy-power, senza tuttavia snaturarsi e mantenendo il loro caratteristico sound roccioso ed oscuro che però, non disdegna affatto improvvise e apprezzabili aperture melodiche, per merito anche del timbro del nuovo singer Wolfgang Gräbner.
I Reverend Hound di oggi infatti, strizzano vistosamente l’occhio a bands come Primal Fear (vedasi la opener The Night, o la conclusiva A Cry For Light), ma anche agli Accept più recenti (come nella bellicosa Glory), ai Dark At Dawn (Hounds Of The Sea), fino a giungere ai primissimi Helloween, quelli indimenticabili di Walls Of Jericho (palese, a tal proposito, la somiglianza del riff iniziale di Days Of Wrath a quello di Victim Of Fate), oltre ai consueti immancabili Tankard (Seeds Of Faith, Rain).
Alla lunga, i Reverend Hound , al netto delle inevitabili influenze, pur non inventando assolutamente nulla e senza strafare, riescono a forgiare un sound del tutto personale che convince per qualità ed energia sprigionata, permettendo a questo Deal In Steel di rivelarsi un album riuscito e graffiante, in cui esplosività e musicalità convivono senza pestarsi i piedi.
Avanti cosi, segugi bavaresi!


Recensione a cura di Ettore Familiari

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