La prima buona notizia è che gli
Spektra non sono un’altra “blasonata meteora” del convulso
rockrama contemporaneo.
La seconda, è che “
Hypnotized” mantiene tutte le intriganti promesse ventilate nel debutto “
Overload” e consolida felicemente il ruolo di “rivelazione” dei suoi autori, instradandoli con sicurezza lungo un percorso espressivo che ha i mezzi per condurli dritti nell’empireo del
rock melodico.
Confermata la prestigiosa
line-up dell’esordio, la
band brasiliana fonde le sue notevoli dotazioni tecniche con un
songwriting davvero seducente e coinvolgente, capace di sollecitare in maniera intensa i sensi degli estimatori di Journey, Foreigner, Europe, Eclipse, W.E.T. e Talisman, il tutto senza per questo apparire un semplice “anagramma” musicale di tali colossi del settore.
L’efficacia delle melodie rappresenta, come sempre accade, il vero “ago della bilancia” della situazione, e se tale fondamentale peculiarità è poi combinata con la voce educata e comunicativa di
BJ, le chitarre sensibili e policrome di
Leo Mancini e con la solida competenza ritmica del valoroso duo
Henrique Canalle /
Edu Cominato, il risultato finale non può che essere un ascolto alquanto appagante, calibrato con acume tra energia e passionalità.
Si comincia con la carica e l’affabilità “scandinava” di “
Freefall” e della magniloquente “
Taste of heaven”, mentre il velluto su cui si adagiano le note di “
Search for more”, “
My voice for you” e della più “cromata” “
Against the wind” evoca la
Grande Tradizione statunitense del genere, assimilata con innato buongusto e restituita in tutto il suo straordinario fascino emozionale.
“
Our time is now” mescola piuttosto bene raffinatezza e lusinga, e se il pizzico di manierismo insito nella
title-track dell’opera abbassa leggermente il coefficiente attrattivo, ci pensano il gioiellino “adulto” “
Tonight” e le cadenze sofisticate ed adescanti di "
Time around us” a risollevare le sorti espressive di un albo che con “
Runnin' out of time II” aggiunge vibranti scorie
hard-blues al programma e con “
Different me outside” risolve in bello stile la “doverosa” pratica della ballata romantica.
Tra le “buone notizie” diffuse da “
Hypnotized” accogliamo dunque la conferma che grazie ad uno spiccato talento tecnico/compositivo e a calorose doti interpretative, anche un genere “dogmatico” come l’
hard melodico può ancora essere molto soddisfacente … chi ama il genere e lo segue con incrollabile attenzione e dedizione verosimilmente lo sapeva già, e potrà includere il nome degli
Spektra all’elenco dei soggetti artistici utili a sostenere con motivata convinzione tale tesi.
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