Ai tempi di "We Live by the Steel" avevo accolto piuttosto tiepidamente gli
Inner Axis, rimandando un giudizio definitivo all'album successivo. Questo avveniva nell'ormai lontano 2017 e solo ora arriva il suo successore, "
Midnight Forces", dove la formazione tedesca si presenta con un nuovo chitarrista,
Nino Helfrich, e con una decina di fiammanti brani, la maggior parte dei quali, come vedremo, ispirati da diversi film e romanzi.
Ritroviamo invece il cantante
Kai Hagemann, che a mio parere resta sempre l'anello debole della band ma che nell'occasione si rende comunque autore di una prova più che dignitosa, e così gli
Inner Axis azzeccano la partenza con
"I Am the Storm", omaggio al più classico Power Metal Made in Germany, incalzata dalla doppia cassa di
Thies Jacobsen e dove la coppia di chitarristi,
Zacharias Drosos e
Nino Helfrich, piazza pure un bell'assolo. E si ripresentano in gran spolvero anche sulle seguenti "
Strike of the Cobra" e la scattante e galoppante "
Midnight Hunter", che si lasciano ascoltare con piacere ma che devono cedere il passo a "
This Is the Way", con quel suo abbrivio maideniano e quindi alle stilettate di una spedita "
Evil Dead" che mette in difficoltà
Hagemann. Anthemica, sin dalle prime note, "
Spartan War-Cry" si snoda su sonorità battagliere che si fanno più spedite sull'altrettanto agguerrita "
Steelbladed Avenger", chiara testimonianza sulla provenienza dei geni che compongono il D.N.A. degli
Inner Axis.
Ammetto di aver aspettato al varco "
Master & Commander", e mi ritrovo di fronte ad un pezzo che rimanda al Teutonic Metal di fine anni '90 (dalle parti di Unrest, Pettypew, Wizard o Paragon) anche se con un refrain che fa chiaramente l'occhiolino a quello di "Master of Puppets": promossa con riserva, pur con nota di merito ai due chitarristi.
"
Burn with Me" si avvia inquietante e minacciosa, poi inizia a correre con
Hagemann ancora un po' in affanno nel rincorrere e affrontare i passaggi più alti. L'arpeggio iniziale di "
Blade of Glory" mi fa tremare al pensiero di "
ecco ci mancava giusto la ballad...", ed in effetti l'album si chiude con un brano che vorrebbe essere epico ed evocativo, ma che purtroppo manca l'obiettivo, senza comunque penalizzare più di tanto il risultato complessivo dell'album.
Non ci avrei scommesso i "
miei due cent", ma questo "
Midnight Forces" lo ho ascoltato con piacere, sia per qualche brano particolarmente riuscito ("
Midnight Hunter", "
This Is the Way",
"Spartan War-Cry"...) sia per quell'atmosfera da True Defender che è stato in grado di ricreare con tanta onestà e credibilità.
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