Gli
Inner Shrine sono ormai un tesoro nazionale per quanto riguarda il gothic/doom. Attivi dal lontano 1996, hanno sempre cercato di arricchire il proprio sound con suggestioni oscure ed affascinanti, variando a volte la proposta ma mai il DNA della band. Questo 2024 vede l'uscita del loro nuovo lavoro, "
Aita", interamente dedicato alle divinità etrusche; un lavoro come al solito breve, con sette brani che sforano i 22 minuti, ma in cui il gothic metal degli IS si inspessisce, si appesantisce, rallenta e cerca dissonanze, fregiandosi tra l'altro dell'uso della lingua tedesca in quasi tutte le canzoni, dove i growls spesso vanno a braccetto con eteree voci femminili. I brani vanno ad esaminare il principale pantheon degli dei dell'aldilà etrusco, con testi davvero suggestivi. Insomma, un album tutt'altro che estivo; se avesse avuto una produzione un filo migliore ne avrebbe giovato di sicuro, ma già così è una piccola gemma oscura che merita la vostra attenzione.
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