Il buon
Alessandro Nunziati, dei
Lord Vampyr, ora conosciuto come
L. V. ritorna con la sua band solista.
Ottavo album, otto dischi, riflettendoci con il senso di oggi sono tanti, ma con una coerenza invidiabile.
Qui si sente l’amore per certe sonorità heavy metal oscure, sensuali, orrorifiche ed affascinanti; un amore non certo nato ieri, anzi, chi conosce la carriera del musicista romano sa di questo retaggio artistico.
Qui non troverete il “nuovo”, perché non ce n’è, ma c’è tanta passione; se iniziate il disco dalla prima traccia senza saltabeccare capireste al volo che qui c’è del metallo puro e semplice ma costruito bene con un’influenza a la
Death SS e con un ritornello cantabile.
Altro buon pezzo è la cavalcata “
Begotten” dove si sente lo spirito del nostro incrociarsi con
King Diamond; gran bello il solo di chitarra e quel senso di melodia che aleggia su tutto.
Mi ha colpito anche la semiballad “
The lie of sin”, con l’incipit di piano e quei synth quasi ottantiani per poi ecco arrivare l’organo con quelle chitarre hard rock.
Se già siete seguaci del musicista laziale, non potete lasciarvi sfuggire questo nuovo capitolo, per chi ama queste sonorità, fateci più di un pensierino, potrebbe piacervi.
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