Il blackened thrash metal degli Eternal Drak colpisce ancora col nuovo album autoprodotto appena uscito.
Discostandosi dalle linee cardine del genere, ci sono delle aggiunte interessanti come i synth in alcuni pezzi, una linea melodica che cerca di travalicare l'asprezza del genere e in generale un suono potente e compatto enfatizzato dalla produzione che seppur scarna mette in risalto tutti gli strumenti, il tutto arricchito da un mood sinistro e gotico ("
She's a Magnet"). I brani non sono per fortuna una serie di composizioni veloci ma al contrario si gioca spesso sui mid-tempo, sui rallentamenti e sui reprise, spesso con riff di matrice puramente heavy metal. Insomma lo sforzo di emergere dal calderone del genere va apprezzato anche se certamente non siamo di fronte ad un capolavoro del genere - posto che ce siano mai stati - ma d'altronde chi ama queste sonorità va cercando il mix fra la brutalità del Black ( in realtà ben poco presente in questo "
Imprisoned Souls" ad eccezione di un paio di pezzi "
Take No Prisoners" su tutti ) e la compattezza del Thrash (molto più rappresentato, si senta la veloce "
The Mist") ), le vocals che cercano di essere si glaciali e fredde in omaggio alla matrice Black, in realtà sono un ibrido riuscito a metà.
Il disco comunque si presenta compatto e vario - ascoltate il pezzo "
Oda A La Luna" cantato in spagnolo e avrete un'idea del sound "stralunato" del gruppo - ed è questo sforzo ( di essere originali ) che va apprezzato a conti fatti.
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