Tornano i canadesi
Unleash the Archers, che tanto mi erano piaciuti nel precedente "
Abyss" (
QUI la recensione). Il nuovo album, "
Phantoma", è un concept futuristico e distopico, in cui il mondo è stato dominato dall'Intelligenza Artificiale, e un gruppo sparuto di umani lotta per la sopravvivenza. Su questa base concettuale si dipana uno degli album più vari della band, che apre con "
Human Era", un pezzo mid-temposo e che mi ha lasciato quasi un sopracciglio alzato per quanto NON assomigli al classico UTA sound, e poi prosegue con due sberle come "
Ph4/NT0mA" e "
Buried in Code", che mi hanno subito riportato in territori noti e familiari, con la voce della sempre bravissima Brit
tney Slayes a cavalcare due brani energici, a bpm alti, sempre un filo 'prog' nel loro essere power metal, poco canonici, arrangiati e costruiti con molta intelligenza.
Il concept si regge bene, grazie a testi chiari e ben collegati, ed è quindi un piacere seguire il dipanarsi della storia mentre le mazzate non accennano a diminuire: da "
The Collective", forse più canonicamente power ma non per questo meno interessante, al primo singolo "
Green & Glass", l'album prosegue giù giù fino alla fine con la solita miscela di power metal, un pizzico di prog, attitudine forse un po' meno scanzonata del passato, ed una intelligenza in fase di scrittura che non è facile da trovare in giro oggigiorno.
Siamo al solito discorso: se li consideriamo un gruppo Napalm, gli Unleash The Archers sono una mosca bianca, perché riescono a restare comodi nel roster ma a proporre il power metal più storto e 'canadese' che possiate immaginare. "
Phantoma" è un album maturo, di una band che sa esattamente dove vuole andare, e che se ne frega altamente delle etichette e dei confini che, quasi sempre, sono più nella testa di chi ascolta o nei fogli Excel di chi vende.
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