Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:57 min.
Etichetta:Meuse Music Records

Tracklist

  1. VDB 141 IC 1805
  2. SUNYA
  3. THE OPAL TIDE
  4. NAUGHT, I
  5. INFINITE MIRROR
  6. BLACKSHIFT
  7. TRACES
  8. ORPHAN OF LIGHT

Line up

  • Nick Magister: guitars, keyboards
  • Maurizio Caverzan: vocals
  • Lucia Amelia Emmanueli : vocals
  • Bolthorn: bass
  • Panta Leo: drums
  • Aron Corti: guitars

Voto medio utenti

"Cosmic Doom Metal" è la definizione che i meneghini Ghostheart Nebula danno della propria proposta musicale confermando, secondo la mia opinione, una cosa che ho sempre pensato: il doom, soprattutto nella sua accezione estrema, in chiave funeral dunque, è un linguaggio sonoro che ben si sposa con l'evocazione del vuoto interstellare e con i suoi inestricabili misteri.
L'idea del gruppo non resta solo a livello di intenzione, ma su "Blackshift", secondo album di lunga durata per i nostri, si traduce in un suono maestoso, malinconico, gelido ed oppressivo capace, concretamente, di portarti lontano nello spazio verso mete inesplorate e, con ogni probabilità, prive di ritorno, attraverso un costante alternarsi di durissimi, e pachidermici, riff di chitarra, tastiere dal taglio fortemente atmosferico, e melodie ispirate per quanto distanti da ogni "faciloneria".
Sulla base musicale, in grado di di mescolare funeral doom e death quasi sinfonico (prendete l'aggettivo con le pinze e non pensate a porcherie tipo i nuovi Behemoth), si stagliano le voci di Lucia Amelia Emmanueli, bravissima nel suo essere eterea e gelida, e di Maurizio Caverzan, straordinario interprete sia in growl (profondissimo) che in scream soffocato, le quali si alternano, si inseguono e si intrecciano aiutando a definire un dipinto oscuro, angosciante, sottilmente pericoloso, ma, anche, elegante e raffinato dal momento che i Ghostheart Nebula si dimostrano molto abili in fase di arrangiamento e di stesura dei pezzi, riuscendo a rendere digeribile una proposta che, altrimenti, sarebbe stata pesantissima e forse noiosa.
Al contrario, "Blackshift" è un album vivo e pulsante, capace di spazzarti via con la sua forza, e di farti vivere una esperienza spazio/temporale che avvolge tutti i sensi facendoti perdere la mera dimensione corporea in una sublime esplosione di catarsi cognitiva.

Questi, badate bene, sono quegli album, rari, che travolgono e sbigottiscono poichè fanno sentire la loro profondità emotiva e la loro brutale forza, in una visione di solitudine ed insignificanza umana di fronte all'immensità che resterà impressa nella mente, a lungo e dolorosamente.
Emozione e Distruzione.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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