Un disco questo nuovo degli americani
Electric Mud che è riuscito ad appassionare anche il sottoscritto che non è proprio un amante del genere proposto ( stoner ).
Eppure i Nostri eroi sembrano uscire da una palude della Florida ( da dove provengono), per rovesciarci addosso 10 valangate di stoner ruvido, marcio e stordente fatto di chitarre pastose e zanzarose, un basso pompato e un drumming ficcante, il tutto condito dalle splendide vocals di Peter Kolter che mi ricorda i grande John Bush.
Le canzoni scorrono come un fiume in piena ("
The Old Ways") fra ritmiche ora veloci ora più rallentate e comunque sempre grondanti di riff groovosi come piacciono a noi, le canzoni hanno un che di minaccioso ("
The Crown That Eats The Head"), le linee vocali sono avvolgenti e a volte sembrano delle cantilene ipnotizzanti ("
Gone Are The Days"). Ci sono parecchie sovraincisioni e in generale il suono è molto curato e pulito mantenendo però la sua ruvidezza di fondo.
Le coordinate stilistiche degli Electric Mud non si discostano dai dettami tipici del genere ma ci sono interessanti ( e riuscitissime ) variazioni come lo splendido blues elettrico di "
Wrath Of The Mighty" - vero pezzo da '90 del lavoro - che ci riporta prepotentemente ai migliori seventies, oppure canzoni come la titletrack o "
Manmade Weather" che sembrano uscite da "Superunknown" dei Soungarden.
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