Ammettiamolo … non sempre le “riapparizioni” sulla scena delle cosiddette
cult-band sono all’altezza delle loro passate (e travagliate) vicende artistiche, e spesso tali ritorni si limitano a isolate “rimpatriate”, a cui si finisce per non dare un concreto seguito.
Ebbene, non è questo il caso dei
Glorious Bankrobbers,
street-rockers svedesi con le radici negli anni ottanta e ritornati in azione discografica, dopo un’apparizione nei primi anni duemila, nel 2023 con il convincente “
Back on the road”.
A distanza di un anno abbondante, ecco che “
Rock ’n’ roll church” arriva a confermare quanto la formazione scandinava abbia intenzioni “serie” e il suo rientro non fosse un semplice raduno di “gloriosi rapinatori di banche” in vena di celebrazioni.
Il disco è ancora una volta condensato di
rock n’ roll stradaiolo inebriante e trascinante, forse addirittura più agile e disinvolto di quello contenuto nel suo predecessore, a testimonianza di una vivacità espressiva che già rilevante, aveva verosimilmente bisogno di un pizzico di ulteriore “rodaggio”.
Un
sound “classico”, ereditato da Rolling Stones, Sweet, T-Rex, Hanoi Rocks e Aerosmith, trattato con vibrante dinamismo e spiccata ispirazione, elementi in grado di mantenere viva la passione per un genere che nelle mani giuste sa ancora essere parecchio ricreativo e coinvolgente.
Nel programma troverete tanta
glitterata attrattiva (“
Rock ‘n’ roll church”, “
Schoolgirl”, "
Hell’s kitchen” e "
Baby said”, omaggi ai
Maestri David Bowie e
Marc Bolan, ma anche una “
Human race” dall’approccio leggermente più “moderno”, alla Suede), vibranti scatti
hard n’ roll (“
Demolition boy”),
blues metropolitani e vagabondi (“
The long drink”, l’elegiaca "
Hometown” e la
sudista “
I’m sorry”), scampoli psichedelici (la magnetica "
Ain’t happy”) e anche “roba” più tipicamente
hard-rock ("
Not me”), il tutto gestito con naturalezza e reso pienamente credibile grazie al dono innato dell’incisività nel
songwriting.
In conclusione non mi rimane che convocare tutti i fedeli del
rock n’ roll alla nuova liturgia sonora officiata dai
Glorious Bankrobbers … una volta aderito all’appello, sono certo non sarà difficile rendersi conto che si tratta senza dubbio di una “cosa buona e giusta”.
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