Andiamo dritti al sodo, eccomi qui a parlarvi del terzo album facente parte del cofanetto pubblicato dalla
BMG che vede pubblicati tutti gli album in studio dei
Black Sabbath con
Tony Martin dietro il microfono.
Questo album è stato sempre definito un disco “minore”, ma avviene in un momento particolare della band inglese; dopo la breve reunion della formazione con
R. J. Dio e
Vinnie Appice per l’album “
Dehumanizer” del 1992, i nostri erano a mal partito, persi il frontman in maniera burrascosa (di nuovo) ed il batterista richiamarono all’ovile il fedele singer inglese e reclutarono l’ex
Rainbow,
Bobby Rondinelli.
Questo album ha delle buone canzoni come l’elegiaca “
Cross of thorns” alla grintosa “
Immaculate deception” passando dalla ballad “
Dying for love” al doom della conclusiva
“Evil eye”.
Certo, all’epoca in giro era esplosa la “
Grunge Era” che era vista come una disgrazia dai metalhead, anche se sinceramente ho sempre apprezzato alcune di quelle formazioni, ed il metal al tempo non se la passava benissimo, forse questo ha inciso sul peso artistico di questo album tutto sommato gradevole.
Tony Martin come al solito svolge il suo compito in maniera impeccabile,
Iommi scolpisce riff unito al compare
Butler cerca di ricreare un’antica magia.
Curiosità, il brano “
I witness” compare per alcuni secondi nel film verdoniano del 1995 “
Viaggi Di Nozze”; disco da recuperare ed ascoltare a parer mio.
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