Welcome To The New Wave Of Greek Heavy Metal!
Il secondo album dei greci
Triumpher, intitolato
Spirit Invictus, uscito per la puntuale
No Remorse Records (ormai una certezza nel settore), è un’autentica BOMBA!
Un’esplosione di EPICITA’!
EPICITA'allo stato brado. EPICITA’ in ogni dove. EPICITA’ che trasuda da ogni singola nota. EPICITA’ che ti riempie i polmoni e ti fa urlare a squarciagolaaaaa!!!
Scusate, mi sono lasciato prendere la mano.
Riordiniamo le idee.
La band ellenica, autrice già di un ottimo debutto lo scorso anno, ovvero il bellissimo
Storming The Walls, con questo nuovo
Spirit Invictus, riesce addirittura a superarsi, eliminando le timidezze e le imperfezioni dell’esordio e sprigionando tutto il proprio potenziale, tramite un entusiasmo genuino ed un song-writing fresco e convincente, nonostante le inevitabili influenze.
Dopo un inizio di stampo prettamente manowariano (
Arrival Of The Avenger, ma anche la title-track), i
Triumpher iniziano a sciogliersi, forgiando tonnellate di metallo puro di altissima qualità, in cui, maestosità, aggressività, passione, tecnica e melodia, si fondono completamente, in quadro totalmente armonico.
Nascono cosi, tracce emozionanti e travolgenti, come la solenne
Athena (1st Chapter), la bellicosa
Shores Of Marathon, la tiratissima
Alexander, con le sue atmosfere drammatiche e terrorizzanti, fino a giungere a
Triumpher dove, oltre agli altri immancabili
Manowar, si palesa qualche eco riconducibile ai migliori
Virgin Steele, e alla conclusiva
Hall Of A Thousands Storms, brano in cui, le indiscusse abilità canore del vocalist
Mars Triumph (all’anagrafe Antonis Vailas), raggiungono il loro apice.
Musicalmente,
Spirit Invictus si può considerare un vero e proprio album “tritatutto”, grazie all’instancabile lavoro delle chitarre, affidate a
Christopher Tsakiropoulos ed al nuovo arrivato
Marios Petropoulos, che insieme, macinano assoli sanguinosi, solidi riffs e passaggi velenosi, costituendo l’innesco ideale di questo distruttivo congegno esplosivo.
Dal canto loro, il basso di
Stelios Zoumis e la batteria di
Agis Tzoukopoulos, rappresentano l’involucro metallico perfetto, all’interno del quale, viene incastonato tale ordigno musicale, pronto a deflagrare da un momento all’altro, sconquassando l’ambiente circostante.
I
Triumpher hanno inoltre l’enorme pregio di riuscire a mantenere costantemente alte l’intensità e la qualità compositiva, per l'intera durata del full-length, dimostrando tutto il proprio talento artistico e la loro indole battagliera, evitando di incappare in imprevisti cali di tensione (molto saggia, a tal proposito, la decisione di far durare il disco, non più di 40 minuti).
Spirit Invictus è il classico album che smuove le coscienze, alimentando la fiamma interiore dell’orgoglio; è un inno alla gloria, una risposta decisa al piattume musicale, sociale, culturale, spirituale (continuate pure voi l’infinito elenco delle mancanze dell’umanità) che ci circonda.
Un lavoro onesto, schietto, diretto, forse non particolarmente grezzo, come la tradizione vorrebbe, ma carico di ferocia, sentimento e fierezza.
We Are True Defenders...anzi...We Are
Triumpher!