Secondo atto della one man band black metal transalpina, un lavoro composto di sole cinque parti ma con ciccia al loro interno.
Qui abbiamo aperture strumentali dall’atmosfera spaziale inquietante con effetti e rumori dissonanti come nella titletrack che apre questo secondo capitolo.
Ma quello che ho notato soprattutto è l’uso della melodia bilanciata all’aggressività, perché qui si parla di black metal non di pop coi chitarroni che fa fine e non impegna.
Qui il metal estremo è palpabile come in “
Poussière mortifère” dove la base ritmica è un onda che travolge e cambia ma è fluida; sembra di perdersi in una galassia fredda ed inospitale con gli screaming del factotum
Mick messi in fondo ma colmi di disperazione.
Questo è un disco tutto sommato breve dato che dura solo trentaquattro minuti ma ha tanta sostanza, fatelo vostro.
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