Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:Stickman Records

Tracklist

  1. NEOPHOBIA
  2. HYPERION
  3. OBSTERNASIG
  4. DYSTOPIA
  5. TURMOIL
  6. FATIQUE

Line up

  • Sturle Sandvik: guitar, vocals
  • Severin Sandvik: drums, vocals
  • Ole Andreas Jensen: bass
  • Erlend Nord: guitar

Voto medio utenti

Come tentare di comprendere e affrontare una società caotica e ansiogena, che genera nell’essere umano dubbi e disagi di ogni tipo (senso d’inadeguatezza, paura del fallimento, …) e che sembra sempre più vicina a condurre il mondo alla rovina?
Difficile trovare una risposta efficace a tale (epocale) domanda, ma il registro contemplativo della musica dei Kosmodome di certo può essere considerato un godibile e visionario strumento di consapevolezza e ragionamento da cui partire per trarre indicazioni utili.
Il loro “Ad undas” (termine greco che significa “alle onde”, ma che in Norvegia è usato per descrivere una situazione in cui “tutto va a rotoli”) è, infatti, un cangiante e “meditativo” cocktail sonoro di prog-rock e psichedelia, in cui si respira la storia del genere (dai King Crimson ai Pink Floyd, senza dimenticare splendide espressioni nordiche del settore quali Landberk e Anekdoten …) trattata senza eccessi e pretenziosità, per un risultato finale parecchio coinvolgente e magnetico.
Un universo, quello creato dai fratelli Sandvik e dai loro collaboratori, in cui è facile e molto piacevole “perdersi”, seguendo irradiazioni soniche iridescenti e melodicamente adescanti, ricche di riverberi e saliscendi emotivi, “imprevedibili” senza scadere nelle frenesie sterili o nel virtuosismo fine a sé stesso.
Il dialogo continuo tra chitarre frementi, voci oniriche e ritmiche pulsanti, crea un concentrato di cromatismi liquidi e impennate elettriche in cui, visto l’elevato e costante potere evocativo, è veramente complicato effettuare delle selezioni di merito, ed ecco che mi limiterò a segnalare “Neophobia”, in quanto soffice e flessuoso portale d’accesso al Cosmo norvegese, e poi “Obsternasig” e “Dystopia”, due momenti di esplorazione avanzata di questo vibrante ecosistema, in cui affiorano squarci d’inquietudine, bagliori desertici e suggestioni esotico-sciamaniche.
Ad undas” è una sorta di “sogno” in note, uno di quelli che lasciano tracce di sé anche dopo il risveglio e che rende i Kosmodome un gruppo meritevole di credito ed ammirazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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