Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:48 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. HEADING FOR A HURRICANE
  2. SUPERNATURAL
  3. GONE
  4. BREAKWAY
  5. THE RIGHT TIME
  6. NOTHING IS OVER
  7. UNBREAKABLE
  8. THE STORM
  9. ANOTHER LIFE
  10. THE ONE
  11. CELEBRATE OUR LIFE

Line up

  • Stefano Lionetti: guitars, backing vocals, keyboards
  • Alexander Strandell: vocals
  • Michele Cusato: guitars
  • Fabrizio Caria: piano, keyboards
  • Giulio Dagnino: bass
  • Martino Malacrida: drums

Voto medio utenti

Il cambio di cantante, soprattutto se riguarda uno dei propri gruppi musicali prediletti, è inevitabilmente un fatto “spinoso”.
Per quanto il sostituto possa essere valido e stimato, il rischio di non replicare le sensazioni provate con il vocalist originale, è sempre in agguato. Inoltre c’è sempre da valutare se e in quale misura l’avvicendamento avrà impatto sull’approccio musicale e come il nuovo arrivato si comporterà nei confronti del suo predecessore, magari tentando una raramente proficua forma emulativa.
Tutte questioni che angustiano il sottoscritto mentre si appresta ad ascoltare il sesto albo dei Lionville, in cui è Alexander Strandell (Art Nation, Nitrate, Crowne) ad occuparsi del comparto vocale, succedendo a Lars Säfsund (Work Of Art), fattivo contributore all’eccellenza artistica sfoggiata finora dalla band italiana.
E allora, cercando di affrontare una dopo l’altra le suddette attanaglianti perplessità, iniziamo ammettendo che non si può essere del tutto indifferenti ad una successione tanto importante e caratterizzante dal punto di vista emozionale.
La buona notizia è che, superato il piccolo “sbandamento” iniziale, l’ascoltatore appassionato potrà agevolmente godere del modo con cui Strandell conferma appieno la sua spiccata personalità e si cala assai efficacemente nel favoloso contesto espressivo dei Lionville, oggi, forse anche per la sua presenza, diventato leggermente più gagliardo e grintoso.
E così capita che “Supernatural”, mantenendo intatta la straordinaria sensibilità compositiva di una compagine di rango superiore, si possa tranquillamente considerare l’ennesima meraviglia sonora da affidare senza riserve a tutti gli estimatori del rock adulto a ventiquattro carati.
Semplificando molto la questione, potremmo dire che nel comparto ispirativo del gruppo ora sembra maggiormente rilevante l’influsso di Journey e Survivor e un po’ meno quello dei Toto, ma come ben sa chi conosce la sua favolosa parabola discografica, in realtà siamo di fronte ad una formazione che ha interamente acquisito e assimilato i canoni “classici” dell’AOR per poi restituirli in una formulazione “fresca” e oltremodo coinvolgente.
Attributi che ritroverete immacolati fin dall’openerHeading for a hurricane”, edificata su un’impalcatura hard-rock ed esaltata da un refrain “a presa rapida” che la conduce dritta nella stratosfera della melodia, lucente latitudine in cui soggiornano felicemente sia la pulsante e sofisticata title-track dell’opera e sia la successiva “Gone”, intrisa di virile romanticismo.
Breakway” è uno dei pezzi più istantanei e “cinematografici” della raccolta, ambito in cui Strandell appare particolarmente a suo agio, pur dominando con innate capacità interpretative anche le situazioni più intimiste, come accade nella crepuscolare “The right time” e nella suggestiva balladUnbreakable”.
Nothing is over” torna a solcare terreni vivaci e stratificati, ulteriormente tonificati nel clima Journey-esco di “The storm” e della trionfale “The one” e infine resi sontuosi e forbiti in “Another life” e “Celebrate our life”, altri due gioiellini sonici da consegnare agli annali del settore.
Se amate i “vecchi” Lionville, non li dimenticherete e non li rimpiangerete (forse solo uno zinzino …) nemmeno ascoltando “Supernatural”, un disco che apre una nuova, altrettanto entusiasmante, fase della loro inattaccabile sovranità artistica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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