Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. AWESOME GOD
  2. STAND UP
  3. WARRIOR
  4. THERE YOU ARE
  5. SPEAK HIS NAME
  6. WHY GOD BROUGHT ME HERE
  7. PRAYING
  8. IT'S UP TO YOU
  9. HOLY MOMENT
  10. LEANING ON THE CROSS
  11. JESUS CHRIST

Line up

  • Johnny Van Zant: vocals
  • Donnie Van Zant: vocals, guitar
  • Mark Matejka: guitars
  • Carl Lindquist: guitars
  • Jimmy Carter: bass
  • Shawn Fichter: drums, percussion
  • Jeffrey Roach: keyboards
  • Chris Hurst: keyboards
  • Dennis Wage: keyboards

Voto medio utenti

Era da tempo che avevamo in mente di fare un disco gospel … siamo entrambi grandi credenti in Gesù Cristo, quindi è proprio così che tutto è iniziato”.

Riporto le parole di Donnie Van Zant nel prologo di questa disamina di “Always look up” in modo da avvisare tutti i lettori che possono essere infastiditi (in quanto adepti convinti delle “truppe del male”, integralisti dell’agnosticismo o fondamentalisti appartenenti ad altre dottrine spirituali …) dai contenuti fortemente religiosi dell’albo.
Una volta scremata la platea, ai rimanenti impegnati alla lettura, poiché fans dei Van Zant o magari solo perché interessati soprattutto alla qualità della musica, comunico che assieme al messaggio apostolico il disco offre anche parecchio blues-rock, country e southern, in maniera analoga a come il gruppo aveva già fatto in passato in opere come “Brother to brother” o “Get right with the man”.
Del resto, e qui torniamo a rivolgerci innanzitutto agli eventuali neofiti, da Donnie Van Zant, co-fondatore dei 38 Special, e dal fratello Johnny, artista solista e attuale voce dei Lynyrd Skynyrd (dopo la scomparsa del terzo fratello Ronnie) era difficile aspettarsi qualcosa di molto diverso, anche se per quanto mi riguarda i due hanno dato il meglio di loro quando hanno impastato con spiccata esuberanza le suddette tipologie sonore con l’AOR (emblematici, in tal senso proprio l’esordio eponimo dei Van Zant o “Tour de force”, “Rockin’ into the night” e “Strength in numbers” dei 38 Special).
Tornando all’oggetto dell’analisi, siamo dunque di fronte a una collezione di brani levigati e pieni di pathos, emotivamente molto ricchi, da consigliare a chi apprezza certi suoni fortemente radicati nella cultura popolare nordamericana (così ben rappresentati da “gente” del calibro di Neil Young, Bob Dylan e Bruce Springsteen … o ancora, in ambito squisitamente “sudista”, da The Allman Brothers Band o dagli stessi Lynyrd Skynyrd ...), il tutto ammantato da un senso di solennità, speranza e redenzione tipico di questo genere di proposte artistiche.
In tale contesto, se escludiamo la più la grintosa “Jesus Christ”, il resto della raccolta si divide tra evocative ballate elettroacustiche (“Awesome God”, "Speak his name”, “Why God brought me here” e “Leaning on the cross”), avvolgenti atmosfere southern (“Holy moment”) e spigliatezze country (“Warrior” e “There you are”) splendidamente interpretate da veterani del genere, che però questi suoni, e le relative tematiche affrontate, li “sentono” in maniera intensa e profonda.
Always look up” si rivela così un album nell'insieme abbastanza gradevole, assai emozionale, musicalmente un po’ troppo uniforme e lezioso (e anche i testi dai toni eccessivamente “sermoneggianti” non aiutano, in realtà …), ma piuttosto “vero” e viscerale, forse la caratteristica più importante di un disco di roots-rock.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.