Ci sono un paio di italiani, un tedesco ed un inglese... Ma oggi non siamo alle prese con una barzelletta, e tantomeno con una intimidazione, i fratelli
Calluori non ci voglio certo uccidere per colpa dei loro peccati... eppoi che colpa ne hanno se si sono messi in testa di dare vita ad un album che guarda con passione, riguardo e competenza al Power Metal Teutonico della seconda metà degli anni '80?
Ci sono un paio di italiani, un tedesco ed un inglese...
Ecco chi troviamo su "
Scream", esordio dei
Die For My Sins, e assieme ai due
Calluori, il chitarrista
Fabio (qui anche al basso e alle tastiere) ed il batterista
Nicolas (entrambi dagli Heimdall) che nell'occasione sono stati raggiunti da
Ralf Scheepers (Primal Fear, ex Gamma Ray e Tyran' Pace) che ha cantato su tutti i brani dell'album ad esclusione di "
Shades of Grey" dove l'ospite alla voce è invece
Ian Parry (Elegy).
E sempre a proposito di ospiti, in realtà gli italiani salgono addirittura a quattro se ci aggiungiamo i due chitarristi solisti,
Luca Sellitto (Stamina e Timeless Fairytale) e
Carmelo Claps (Heimdall).
Il primo grido che erompe da "
Scream" è l'omonima titletrack, che con il suo approccio diretto e vagamente scanzonato prende subito le distanze da quanto i fratelli
Calluori propongono con gli Heimdall, guardando piuttosto all'ispirazione di album come "Sigh no More" e "The Time of the Oath" o al più recente "Seven Seals" e, senza togliere nulla agli altri contributori, va segnalata la prova maiuscola di un
Ralf Scheepers che non è certo andato a svernare sulla costiera amalfitana. "
Time" e "
Still Alive" accentuano ulteriormente le radici teutoniche sulle quali sono germogliati i
Die For My Sins, una doppietta di pezzi potenti, ben tratteggiati e scanditi a livello ritmico da un tentacolare
Nicolas Calluori e con un elegante apporto dei due chitarristi, soprattutto in fase solista, affidata a
Sellitto.
Si decelera poi leggermente sia in occasione di una "
Waiting for Your Hero" meno arrembante, dove le pulsazioni hardeggianti spianano la strada a
Scheepers, che si conferma grande interprete anche quando si trova invischiato in un refrain non particolarmente brillante, perlomeno non quanto l'ennesima scudisciata di
Sellitto, sia quando tocca a una "
In the Sign of the Cross" che richiama gli Iron Maiden, e non solo nel titolo ma anche nelle prime battute (e successivamente in qualche
ohohoh di troppo), prima che irrompano sulla scena influenza decisamente più priestiane.
La sterzata è dietro l'angolo, prima con la già citata "
Shades of Grey" che oltre agli Elegy, accostamento inevitabile vista la presenza di
Ian Parry dietro al microfono, mi ha ricordato l'interpretazione data al Power da parte dei primi Highlord e Secret Sphere, e successivamente con "
Dark Symphony", power ballad non particolarmente originale ma calda ed avvolgente, dove alla chitarra solista troviamo l'estro di
Carmelo Claps.
Non sarà la terra promes... perfetta, ma "
Perfect Land" sembra essere stata scritta appositamente per far risaltare al massimo
Scheepers, con il cantante tedesco che si adagia sulla chitarra acustica di
Fabio Calluori e lungo le strutture cangianti del brano, offrendoci tutto quello spettro di sfumature ed emozioni che la sua voce è in grado di suscitare.
Più lineare e comunque pulsante e largamente corale "
Kingdoms Rise", che con il suo afflato epico e un break di ispirazione maideniana ha il compito di congedarci da "
Scream"; e già da ora ci auguriamo un secondo capitolo, possibilmente con gli stessi interpreti, alla luce della sinergia tra le idee dei fratelli
Calluori e la voce dei due cantanti che sono stati coinvolti.
Ci sono un paio di italiani, un tedesco ed un inglese...
Ma pure una svedese: infatti, "
Scream" esce per la
ViciSolum Productions, etichetta con sede a Stoccolma che ha creduto nel potenziale dei
Die For My Sins... e ci ha visto lungo!
Metal.it
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