Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:65 min.
Etichetta:Andromeda Relix
Distribuzione:Ma.Ra.Cash

Tracklist

  1. ISAAC
  2. CRYSTAL CAGE
  3. PARADOX
  4. INSIDE
  5. CRADLE
  6. PROTECTIVE
  7. KNOTS
  8. THE MIRROR
  9. APPEARANCES
  10. BLOW
  11. ROOM 39
  12. RED THREAD
  13. HUMAN
  14. TOUCH

Line up

  • Rocco De Simone: vocals, keyboards
  • Angelo Troiano: guitars, keyboards and more
  • Giacomo Pasquali: guest on bass
  • Andrea Giovannoli guest on drums

Voto medio utenti

Ai tempi di “Luminance” ero rimasto parecchio “impressionato” da come i FARO avevano saputo stimolare la riflessione interiore, amplificando quelle emozioni troppo spesso soffocate in nome della frenesia che caratterizza la nostra società.
Li ritrovo oggi con “Nu-man” e mi rendo conto che questi quattro anni non sono passati “invano”, e che le ambizioni sono cresciute di pari passo con la maturità di una band che decide di confrontarsi con un concept definito “un viaggio verso il Transumanesimo”.
L’esplorazione della nostra epoca, confusa e piena di speranze, in cui assistere alla nascita di un nuovo essere vivente, ibrido, formalmente perfetto e ipertecnologico, ma incapace di provare emozioni, diventa così il canovaccio narrativo su cui il duo abruzzese (con il contributo dei suoi valenti ospiti) traccia architetture sonore ancora una volta introspettive e malinconiche, “colorate” però da arrangiamenti ancora più raffinati e meticolosi, annodando il tutto attraverso il “filo rosso” di un’omogeneità di fondo che in un contesto così immersivo diventa pregio e non il risultato di una pavida indolenza artistica.
La ricchezza, prima di tutto passionale e poi espressiva, di “Nu-man”, sospeso tra dark, prog, metal e alternative, dimostra quanto i FARO abbiano lavorato per rendere le loro fonti ispirative primarie (riassumibili in uno crogiolo in cui collidono lietamente le sfumate effigi di Fates Warning, Evergrey, Riverside, Katatonia e A Perfect Circle …) maggiormente costruttive, funzionali a trasmettere all’astante un profondo senso di turbamento, mistero e catarsi.
Un lungo (per qualcuno, non è difficile prevederlo, pure troppo …), nebuloso e intenso percorso sonico, che riesce a far viaggiare mente e anima fin dal potente atto iniziale “Isaac” (in cui affiora addirittura qualcosa di Peter Steele nel tenebroso cantato di Rocco De Simone) e s’interrompe senza pause con “Touch”, avvolgente e sfarzosa uscita da questo magnetico, poetico e tormentato universo musicale.
Tra i due confini dell’opera si collocano poi trame dal registro rarefatto (“Crystal cage”, “The mirror”, “Appearances”), suggestioni pulsanti e stranianti (“Paradox”, “Inside”) e folate sinuose e melodrammatiche (“Protective”, “Knots”), a volte squarciate da tenui raggi “solari” (“Cradle”) e altre mestamente irretenti (“Blow”, “Room 39”, “Red thread”), senza dimenticare di rammentare all’uditorio come il malessere esistenziale possa passare anche attraverso brandelli di affabilità elettronica (“Human”).
La persistente sensazione di “languida inquietudine” che diffonde “Nu-man” potrà forse limitare l’impatto del disco tra i rockofili più impazienti e smaniosi, mentre per chi ama immergersi nei suoni meditativi ed emozionali, i FARO rappresentano senz’altro uno strumento di fascinosa sensibilizzazione del proprio apparato cardio-uditivo.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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