Nati lo scorso anno dalla mente di
Fed Venditti, chitarrista romano noto ai più per i suoi lavori con Witches of Doom e Artificial Heaven, i
Venus In Vegas sono un nuovo progetto che si affaccia sulla scena hard rock/heavy metal italiana, e che dopo relativamente poco tempo dalla loro fondazione escono in questo 2024 con il loro debutto
'Back In Sin'. Parliamo comunque di un grupp di musicisti non certo alle prime armi, in quanto ad esempio la vocalist
Gianna Chillà ha un curriculum con Cherries e Killa, mentre il batterista
Alex Giuliani dalla sua ha lavori con Belladonna e IV Luna. Introdoto da una copertina, va detto, non certamente brillante e poco accattivante,
'Back In Sin' rivela però nella sua musica il suo punto forte. Parliamo, come detto, di sonorità che si muovono bene tra l'hard rock anni 70', grunge (sopratutto nelle chitarre) e ritornelli azzeccati.
Una durata complessiva giusta, 40 minuti e rotti, e canzoni che spaziano senza problemi da mood più veloci e aggressivi, come
'Last Train', ad altri dove si ha un ritmo più cadenzato ma non per questo con meno efficacia, vedasi 'The Dark Side' o
'You're Crazy' dove con la presenza di una leggera parte acustica di sottofondo si riesce a creare quell'atmosfera leggera e affascinante. Durante l'ascolto viene diffiile non concentrarsi sulla voce sporca ma carismatica di Gianna, che tra il singolo 'No Faith', dove sembra riportare alla mente quel'attitudine sleaze metal propria di band come L.A. Guns, o
'Back To The Farm', si districa bene tra i vari pezzi riuscendo a imporsi nella mente di chi ascolta, e non passando per 'una qualsiasi'.
Certo, la proposta è quella che è, nessuna novità, e alcuni passaggi sono intuibili, come anche dei ritornelli, ma ciò non toglie che
'Back In Sin' sia comunque un album degno di essere ascoltato, per poi tirare ognuno le proprie somme. Una chance, io gliela darei.
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