Immaginate di trovarvi in Norvegia e viaggiaste su di una nave vichinga, ed invece di compulsare ansiosamente quel dannato aggeggio chiamato smartphone vi faceste rapire dalla natura incontaminata di questa terra lungo i fiordi.
Immaginate di incontrare gli spiriti dell’antico popolo scandinavo che passassero del tempo a raccontarvi le loro gesta, cosa provereste? Cosa sentireste percorrere nell’anima?
Questo è quello che vuole provocare il progetto solista del batterista degli
Emperor,
Trym Torson; questo disco è un “viaggio” non solo musicale ma emotivo per narrare il Nord; terra fredda, inospitale, selvaggia e fiera; lo fa attraverso un tappeto sonoro folk e ambient con orchestrazioni epiche o inquietanti, rumori improvvisi, percussioni che ti portano con la mente ed il cuore attraverso ere lontane.
Bellissimo esordio da parte del musicista norvegese, anche se la bio cita
Mortiis ma qui non vi è traccia di dungeon synth, ma di un diverso approccio spirituale e musicale.
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