Con l’approdo nel suo ricco
roster, la
Frontiers Music decide di ristampare l’albo di debutto degli
Storace e di impreziosirlo con un
bonus Cd dal vivo, registrato in varie occasioni durante tre anni di concerti (compreso quello all'Hallenstadion di Zurigo come ospiti speciali dei Kiss e Scorpions, e le esibizioni al “
Rock The Ring Festival” con
Alice Cooper) in tutta la Svizzera.
Una decisione che, nonostante l’attuale congestione di uscite discografiche, mi sento di avvalorare, sia perché “
Live and let live” (in origine su Cream of Rock) è un ottimo lavoro che forse non ha ricevuto la giusta attenzione (non da
Metal.it che lo ha sviscerato grazie alla penna illuminata e autorevole di
Alessandro Ariatti …) e sia perché i brani dell’opera nella loro versione
live acquisiscono “naturalmente” una dimensione più viscerale e intensa, atta ad accentuarne le già significative prerogative di coinvolgimento emotivo.
A beneficio di chi si fosse perso il primo disco “solista” di
Marc Storace posso solo ribadire che la voce storica dei Krokus appare in forma smagliante e che il
songwriting, pur senza sconfessare l’influenza primaria degli AC / DC, risulta più vario e “fantasioso” di quanto rilevabile nel secondo “
Crossfire”.
Come del resto già evidenziato dall’esimio collega, le suggestioni ispirative del disco si sviluppano includendo altre monumentali effigi della
Grande Storia del Rock (UFO e MSG in “
Carry the burden”, Free e Bad Company in “
High on love” e nella favolosa “
Lady of the night”, Led Zeppelin in “
Broken wings”, Aerosmith nella drammatica “
Don't wanna go” …) e non mancano nemmeno influssi più “moderni” (in “
Love over money”, che potrebbe finire per piacere anche ai
fans dei Foo Fighters e in “
No place to hide", dove affiora l’ascendente di QOTSA e Soundgarden), declinati in maniera funzionale e focalizzata.
Per quanto riguarda il
bonus Cd, impossibile, poi, non segnalare la presenza di “
Midnite maniac” e “
To the top” appartenenti al repertorio dei Krokus (tratti rispettivamente da “
The blitz” e “
One vice at a time”), e di un gagliardo adattamento di “
Telephone man” degli Eazy Money (“oscuri” esponenti della
NWOBHM, nonché una delle prime
band del cantante maltese), “roba” che farà anzitutto la felicità di tutti quelli che sono affezionati alla rigogliosa parabola artistica di un grande
vocalist.
“
Live and let live”, ancor di più in questa edizione ampliata, si conferma un disco assai riuscito ed appagante, realizzato con competenza e vitalità espressiva da “gente” che ama il
Rock n’ Roll e rivolge la sua convincente prestazione a chi condivide con entusiasmo tale radicato sentimento.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?