Nati addirittura nel 2009, da un’idea del chitarrista sardo (poi emigrato in Spagna)
Lögan Heads, i
Crimson Storm riescono a debuttare nel mercato discografico, solamente all’alba di questo 2025, con
Livin’ On The Bad Side, uscito per la
Fighter Records.
Già dall’artwork, estremamente nostalgico, che sembra riportarci indietro nel tempo, a quell’epoca dorata in cui le tematiche principali della musica pesante erano ingenuamente ispirate da donne e motori, si intuiscono le intenzioni del combo italo-spagnolo; ossia far rivivere lo speed-heavy metal (o "US power", chiamatelo pure come volete) degli ‘80s, in tutto il suo splendore, cercando di trasmettere quell’irruenta passione primordiale, tipica di quegli anni.
I
Crimson Storm riescono, con sorprendente disinvoltura, a centrare il loro obiettivo, per mezzo di un sound forse eccessivamente didattico, tuttavia decisamente ficcante ed efficace, che può avvalersi della chitarra sempre tagliente di
Lögan Heads, della voce graffiante di
Paul Correas e di una rocciosa sezione ritmica, curata da
Aless Oppossed (basso) e
Pol Esteban Sanchez (batteria).
A differenza di quanto fanno attualmente numerose bands che si prodigano per rispolverare il medesimo genere, attraverso suoni sporchi e atmosfere volutamente polverose, i
Crimson Storm optano per una produzione pulita, penalizzando forse quell’effetto grezzo che indubbiamente, a un disco del genere, avrebbe giovato ma, è pur vero, che in questo modo, si può apprezzare maggiormente ogni singola sfaccettatura di un lavoro realmente ben riuscito.
Livin’ On The Bad Side è un’autentica esplosione di genuina energia metallica che strizza vistosamente l’occhio allo speed metal tradizionale a tinte thrash, in stile
Vicious Rumors o
Riot, ma anche
Metal Church o
Exciter (si pensi a tracce quali
Raging Eyes Of Darkness, alla spigolosa
Outrageous, all’impazzita
Headfukker, fino a giungere alla profetica
Speed Hammerin’ Metal o alla conclusiva
Seven Days Of Mayhem che, a dispetto del titolo, è cantata in spagnolo); altre volte invece, vira verso territori a tinte hard rock (vedasi
Nightmare Deceiver), o NWOBHM (
Harakiri Rendez-Vous) ma, in ogni caso, la band riesce sempre a mantenere intatta la propria vigoria musicale.
Livin’ On The Bad Side è dunque un album diretto, senza fronzoli che magari, sotto certi aspetti, può risultare anche un pò scolastico, eppure é altresì molto seducente. Si tratta di un lavor valido, che piacerà tanto ai nostalgici degli anni d’oro dell’heavy-speed metal, quanto alle nuove leve amanti di questo glorioso e immortale genere, riuscendo a combinare la tradizione, con sonorità e stili compositivi più moderni, ma sempre inseriti all’interno di un sound lineare e spiattellato violentemente “in your face”!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?